GROTTAMMARE – Roberto Marconi, consigliere comunale – e provinciale – è un educatore presso la cooperativa il Filo di Arianna di San Benedetto del Tronto.

Quali i risultati dell’amministrazione Merli?

«Un bilancio positivo, soprattutto per quanto riguarda il controllo del territorio, la manutenzione, la cultura. Probabilmente mi aspettavo qualcosa in più dal sociale, in quanto lo vivo di prima persona e vedo quanto ci sia bisogno di qualcosa di nuovo».

Cosa, ad esempio?

«Ad esempio, visti i tempi, occorre affrontare socialmente la terza età, occorrono interventi e servizi in più, servizi che debbono essere specializzati, mirati alle esigenze del territorio. Fare degli investimenti oculati. A San Benedetto, ad esempio, stanno lavorando su di un centro per malati di Alzheimer».

Escluso il sociale, è stata amministrata bene quindi?

«Probabilmente dobbiamo lavorare meglio per quanto riguarda l’edilizia popolare, perché se non ci sono problemi per le case gestite dall’ex ACP, quando il lotto viene gestito da privati, al Comune può sfuggire il controllo della situazione».

Come sono i rapporti con l’opposizione?

«Buoni: occorre scindere gli aspetti della vita politica dai rapporti privati».

Che ne pensa dell’Unione dei Comuni?

«Per quanto riguarda l’aspetto sociale effettivamente i comuni sono già uniti, riescono ad essere forniti così dei servizi che altrimenti da soli non riuscirebbero ad avere. Territorialmente, a livello di bilancio, ad alcuni piccoli comuni forse servirebbe l’unione con altri, visti anche i tagli che la finanziaria sta portando».

Grottammare dovrebbe unirsi a San Benedetto?

«Territorialmente credo che non ne abbia assolutamente bisogno»

Lei è consigliere provinciale: Province utili o…?

«Utile per la gestione, sicuramente. Perché ha delle competenze di settore che altrimenti ricadrebbero sui Comuni, come l’edilizia scolastica, l’urbanistica stradale. È un organo di controllo ad ampio raggio».

Per quanto riguarda i costi della Provincia?

«Sono decisamente bassi: basta pensare che, ad esempio, un consigliere regionale costa quanto l’intero consiglio provinciale».

Eliminiamo le Regioni quindi?

«No, assolutamente. Occorre ridimensionare “ai vertici” il costo della politica».

È quello che afferma Grillo

«Sono d’accordo sul fatto che andrebbe ridimensionato lo stipendio a quella che è effettivamente la vita quotidiana, ridimensionata in base alla vita delle persone “normali”. Ma non si può dare ad un parlamentare “poco”; aumentare lo stipendio è stato come aumentare la democrazia: un operaio non avrebbe mai potuto fare il politico, perché avrebbe dovuto pensare a lavorare per la famiglia. La politica, allora, sarebbe stata solo per i benestanti».

E la politica si può fare solo nei partiti tradizionali?
«Assolutamente no, la politica possono farla anche i movimenti. Anzi, ben venga. Grillo sta muovendo le persone ed ha ragione su molte cose: alla fine i politici sono la “brutta copia” della società».

Tornando a noi, nell’ultimo consiglio comunale si è parlato della ricapitalizzazione del Ciip, favorevole?

«Ho votato a favore. Investiranno una somma considerevole nelle riqualificazioni, come le fogne bianche e nere, o far arrivare l’acqua potabile in luoghi poco forniti. Se avessimo votato no, il loro consiglio di amministrazione sarebbe passato da 5 a 3, avrebbero poi dovuto ricrearne uno nuovo ed avremmo avuto mesi di arresto»

Sempre nell’ultimo consiglio comunale, ha portato all’Ordine del giorno “problema acqua” per scopi irrigui

«Occorre iniziare ad affrontare il problema emergenza idrica, che sta mettendo in crisi il sistema agricolo. I pozzo si stanno prosciugando, occorre studiare un piano, monitorare i pozzi, realizzare dei pozzi nuovi di raccolta, di concerto con geologi, agronomi, ingegneri idraulici studiare e risolvere il problema dalla foce al mare».
Qual è il suo rapporto con la fede?

«Attualmente sono molto lontano dalla fede, non ne faccio un mio pilastro su cui fondare la mia vita. Per alcuni politici, invece è così».

Lei e il collega di partito Vagnarelli avete preso posizione contro l’arrivo del cardinale Laghi ad Ascoli.

«Ce lo ha rimproverato il consigliere Tassotti della Democrazia Cristiana per le Autonomie. Laghi ha avuto un ruolo importante nella dittatura in Argentina, con il regime militare: noi non eravamo d’accordo».

Qual è la sua previsione sulle prossime amministrative?

«Penso che i cittadini abbiano percepito il percorso che è stato fatto, che la città sia ben amministrata e che abbiamo ancora molte energie. C’è anche un ricambio di giovani che hanno voglia di partecipare al mondo politico, senza tessera, con molta voglia di mettersi in ballo».

Secondo lei la sinistra si presenterà unita. o c’è il rischio di più liste, mi riferisco a Bruni e Straccia.

«Sotto certi aspetti non capisco la divisione di Antonio Bruni. Ma siamo tutti partiti sotto la stessa esperienza di Solidarietà e partecipazione, è anche giusto che ad un certo punto si cerchi altro, pur continuando a condividere le stesse idee».

Le stesse al 100%?

« Ciò che maggiormente è stato recriminato è il piano regolatore, che però, grazie all’accordo fra pubblico e privato, ha permesso di recuperare il Paese alto, di riqualificare il Lungomare, la piscina. Con un nuovo piano regolatore si andrà a consolidare e tutelare le zone non urbanizzate, per farle rimanere tali».

Lei si ricandiderà alle prossime elezioni?

«Se mi verrà proposto, di certo».