SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Alberto Soldini? Faccio l’allenatore e non voglio parlare di un personaggio che a San Benedetto tutti sanno come si è comportato. Non devo fare pubblicità a nessuno».
Giuseppe Giannini stronca sul nascere qualsiasi tentativo di riaprire una ferita ancora aperta. Quale? L’episodio risale all’ottobre dell’anno passato: l’ex presidente della Samb denuncia la presunta aggressione nei suoi confronti da parte dell’attuale tecnico della Massese, che reclama il pagamento di un debito di 14 mila euro, maturato ai tempi della sfortunata parentesi in rossoblu (cliccate QUI).
«La questione è ancora aperta, del resto sono stato diffamato. Ma parliamo di calcio, per cortesia» taglia corto Giannini. Lo accontentiamo: il Principe, così lo chiamavano da giocatore, ha vissuto poco più di due mesi sulla panchina rossoblu. Dal dicembre 2005 al febbraio 2006, quando venne rimpiazzato da Francesco Chimenti. Lui invece sostituì Luciano Zecchini, defenestrato assieme al dg Mario Miele all’indomani della sconfitta nel turno prenatalizio a Padova.
In riva all’Adriatico l’ex bandiera della Roma rimase lo spazio di sei partite, che fruttarono alla Samb appena quattro punti. Dal pareggio, 2-2, di Novara a quello senza reti contro il Ravenna, al Riviera.
«Non mi porto dietro nessun rammarico particolare – spiega il tecnico della Massese – se non quello di essere arrivato in una piazza molto importante nel momento sbagliato. Alle spalle non avevo una società solida, per cui era difficile fare di più. Non voglio accampare delle scuse, certamente avrò sbagliato qualcosa pure io. Comunque conservo un buon ricordo di San Benedetto, dell’ambiente e dei tifosi».
Domenica tornerà al Riviera a distanza di quasi due anni. Da avversario però. «Nessuna emozione particolare, quanto il piacere di salutare qualche amico. Che partita sarà? Ho visto la partita che la Samb ha giocato contro il Crotone: ha fatto una buona gara, di certo non merita l’attuale posizione di classifica. Dovremo prestare molta attenzione: ho visto una squadra che concede pochissimo. E poi in contropiede sanno fare male, sfruttando la velocità di molti giocatori».
In Toscana ci sono altri due ex: il centrocampista Fabrizio Melara, con Giannini proprio nella disgraziata stagione 2005-2006, e il difensore francese Diagouraga. «Non ci siamo detti nulla di particolare in merito a questa partita. Si pensa solo a lavorare».
Massese che viaggia come un treno, in serie positiva da sei giornate. Ci infiliamo pure il 3-0 a tavolino della sfida con il Taranto. Massese vittoriosa anche in Coppa Italia, in casa del Sassuolo (1-0). Massese trasformata dalla “cura Giannini”: il tecnico capitolino, insediatosi sulla panchina bianconera – al posto di Mauro Melotti – a metà settembre, ha portato la squadra dal sestultimo al sesto posto in classifica.
«E’ un bel momento, i numeri dicono questo e ne siamo contenti. C’è soddisfazione per questa lunga striscia positiva, ma certo nel calcio si deve guardare al presente e questo dice che domenica andremo a giocarci una partita difficile»·
Ritroverà Enzo Scarpantoni: il “secondo” di Enrico Piccioni il 6 gennaio 2005 sedeva sulla panchina della Vis Pesaro che batté di misura il Foggia, l’altra squadra che Giannini ha allenato in Italia, subito prima dell’esperienza in Romania all’Arges Pitesti.
«Non ricordavo questo particolare e, devo ammettere, non conosco nemmeno Piccioni come allenatore. Ma questo importa poco: conta invece che la mia squadra riesca anche stavolta a imporre il proprio gioco».
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