SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Loredana Emili non ci sta e non lascia cadere le accuse di conflitto di interessi fra i suoi ruoli di assessore alla Sanità, dipendente amministrativa del sistema sanitario regionale, componente del gruppo di lavoro tecnico per la programmazione delle attività sanitarie pubbliche nell’Area Vasta Ascoli-San Benedetto: «A De Vecchis rispondo che bisogna evitare di abbaiare alla luna e di fare confusione. Io non ricopro nessun ruolo dirigenziale e non ho alcun potere decisionale».
Le fa eco il dirigente del settore Welfare del Comune Giovanni Alleva: «Non ci sono intrecci pericolosi o incompatibilità legali – nessuno finora ha sollevato incompatibilità, ndr – anzi la dottoressa Emili prende spesso posizioni di contrasto per sollecitare la Regione a riconoscere alcuni benefici di legge alle nostre strutture socio-sanitarie».
Ma è fondata l’accusa di “assenza istituzionale”, per una presunta mancata informazione al Consiglio comunale sugli ultimi sviluppi della riforma partita dalla Regione? La Emili nega e spiega: «Nell’ultimo anno l’Asur ha avviato dei gruppi di lavoro e dei progetti di integrazione, tutti ovviamente tesi a risparmiare risorse e migliorare i servizi. Alcuni non sono partiti, altri sono in via di definizione. Appena i progetti saranno pronti, il Consiglio comunale potrà esprimere il suo parere. Però misuriamoci sui fatti: quanti Consigli comunali aperti per discutere di Sanità sono stati convocati in nove mesi? Ben due. La passata amministrazione ne fece uno in cinque anni. Abbiamo aperto il Centro Alzheimer, una nuova ludoteca, apriremo un nuovo asilo nido. L’Area Vasta? Per noi è un progetto ambizioso – continua la Emili – mentre è l’opposizione che vuole mantenere lo status quo».
Ma cosa succederà se il Consiglio comunale di San Benedetto – così come quelli dei Comuni limitrofi – porranno pareri negativi alle riorganizzazioni in Area Vasta Ascoli-San Benedetto? Ci sarà spazio per un veto, o quantomeno una richiesta di correzioni in corso d’opera? La Emili rassicura: «Ma certo, ricordiamoci quando nel passato il Consiglio comunale lottò con successo contro la proposta delle quattro aziende sanitarie provinciali».
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L'Italia e' un paese tradizionalista , legata alle tradizioni familiari ; di educazione in educazione , nella gioia e nel dolore .
Si diceva…tale padre..tale figlio
Oppure..Dio li fa' e poi li accoppia
Quanto dolore , quanto soffre la nostra sanita' !!!
La sanita' di ieri oggi non funziona piu' ; nonostante la bruciante costatazione , il futuro non offre speranze .
Caro Tempestapersa le speranze ci sono, è la politica che te le nasconde….
Non vedo l'ora di apprezzarne gli effetti caro alessandro84….
All'appuntamento di oggi avrei preferito assaporare un buon piatto , gustoso , di ricetta anche esportabile.
Mi spiace per noi tutti , purtroppo non e' cosi'.
La boria , l'arroganza e sfacciatadine , offusca spesso le menti di chi non vuole vedere le cose come stanno , tanta e' la voglia smisuarata di vedersi sul millantato potere ; ed hai ragione alessandro84 , e' proprio quella politica di cui tu parli ad avere la meglio sulla realta' dei fatti. Spero almeno tu ne sia immune……..
Guarda, se vedi il resto dell'Italia molte Asl si stanno organizzando per abattere costi e migliorare il servizio, ora fai tu i conti…..
Putroppo da noi avviene il contrario : abbatteranno i servizi ed aumentaranno i costi . Vuoi che ti faccia un elenco ? Comunque se e' vero quello che tu dici anzi non lo metto in dubbio , e' chiaro che il primo ad essere malato e' il SSN . Potremmo magari affermare che c'e chi sta peggio e chi sta meglio ; tutto e' dipeso e dipende dal tipo di gestioni che si sono avute . Ti risulta forse che nella Regione Marche esista un buco finanziario di svariati milioni di Euro ??? Falli tu i conti precisi e forse… Leggi il resto »
io non sono ottimista, credo solamente che il problema della sanità è recuperabile, tocca ai cittadini ribellarsi contra la classe politica e dirigenziale!
Pefetto.Il punto e' quello.Concordo con alessandro84.Nessuno escluso.