MARTINSICURO – La prima edizione del Premio “Una rosa per il palcoscenico” tenutasi la scorsa domenica al Park Hotel di Villa Rosa ha portato per la prima volta nella Val Vibrata esponenti di rilievo del mondo teatrale al fine di affrontare una questione che da sempre nella zona rimane sottotono: la mancanza di adeguate strutture nelle quali poter rappresentare spettacoli teatrali.
L’intento dell’Associazione Villa Rosa Cultura, che ha organizzato la manifestazione, è stato proprio quello di volersi proporre una sfida, ossia di sensibilizzare tutte le varie amministrazioni comunali, la Provincia e la Regione, affinché stanzino maggiori risorse da dedicare al settore culturale. Emblematica l’affermazione di Pietro Dursi, presidente dell’associazione, che ha sintetizzato tutta la situazione con la frase: «La Val Vibrata, 12 Comuni, 25 campi di calcio e nessun Teatro».
Il dibattito avviato tra gli ospiti intervenuti alla prima edizione della manifestazione – la giornalista Giovanna Milella, conduttrice su Rai 2 di “Palcoscenico“, l’attore Gabriele Lavia, il direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo Federico Fiorenza, il musicista Germano Mazzocchetti, e l’attore Giacinto Palmarini – è partito proprio da questa constatazione, che poi è quella che accomuna molte realtà italiane che non siano quelle dei grandi centri urbani. Una situazione piuttosto simile vive anche la vicina San Benedetto, che nel giro di pochi mesi si è trovata orfana di qualsiasi struttura teatrale: dopo la demolizione del Calabresi e l’incerta sorte del Palacongressi, ai vicini marchigiani non resta che attendere in fervente speranza la riapertura del Teatro Concordia, ex Pomponi, la cui data di inaugurazione continua sempre ad essere rimandata, e nel frattempo usufruire delle uniche strutture al momento disponibili nelle vicinanze: il piccolo Teatro dell’Arancio e il nuovo Teatro delle Energie, a Grottammare.
Ad ogni modo, per chi non ha vicino una struttura adeguata dove poter andare ad assistere agli spettacoli, può usufruire di mezzi alternativi che permettano in un qualche modo di arrivare a questa forma di arte?
«Di certo la tv non aiuta in questo – ha affermato Giovanna Milella – Ritengo però che se all’una e mezza di notte, a vedere la mia trasmissione ci siano oltre 400 mila persone, non è perché non abbiano niente di meglio da fare, ma perché sono realmente interessati».
La trasmissione, infatti, visti gli ascolti registrati negli ultimi mesi è stata trasferita in seconda serata. «Siamo fiduciosi in questo cambiamento positivo – ha proseguito la Milella – Il nuovo orario di programmazione, che doveva già essere partito, è stato dapprima rinviato a gennaio, e poi a fine marzo. Spesso la gente chiede a gran voce programmi culturali e poi quando questi vengono offerti in tv preferisce guardare il Grande Fratello».
Superlativa è stata la breve ma profonda introduzione al mondo teatrale offerta da Gabriele Lavia, che ha spiegato con semplicità essenziale l’etimologia di parole quali maschera, teatro, personaggio, attore. Un discorso di una manciata di minuti, nel quale è venuta fuori tutta l’umanità e la grandezza di un uomo abituato a calcare il palcoscenico da oltre quarant’anni e che è diventato uno delle colonne portanti del teatro nazionale.
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