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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Torre all’Agraria: qualcuno, forse, pensava non se ne dovesse parlare più. Ne erano certi alcuni residenti della zona che ci avevano interpellato proprio per chiedere di riqualificare lo spiazzo incolto dove, in teoria, potrebbe nascere la famigerata Torre.
Invece, l’iter va avanti: se ne è parlato in Commissione Urbanistica, se ne riparlerà nel prossimo Consiglio Comunale.
E si riproporrà la divisione della cittadinanza in due: favorevoli (pochi) e contrari (la maggioranza). Ma soprattutto si tornerà a discutere su come viene amministrata questa città, perennemente in emergenza e “scattante” soltanto quando questo viene imposto da vincoli finanziari e progettuali. Così, come per il Palacongressi (progettato di fretta per accedere a dei finanziamenti), anche l’idea della Torre dell’Agraria è sorta per arrivare a dei fondi per l’edilizia popolare.
Quello che rammarica, è che lo stesso comitato di quartiere ne venne informato all’ultimo istante, con una scelta di fatto già presa. Rammarica anche che l’autrice del progetto sia l’architetto Luigina Zazio, attualmente impegnata nella redazione del Piano Regolatore Generale. E non per una presunta incompatibilità o per mancata professionalità: ma perché se anche chi deve definire in maniera organica e armoniosa lo sviluppo della città, è poi costretto, giocoforza, a delle soluzioni urbanistiche creative, il rischio, ancora una volta, è che i tanti “piani” cittadini (urbanistico, del traffico, di spiaggia, dei rumori, dell’inquinamento elettromagnetico…) siano solo delle medagliette di latta da mettere al petto. E chi scrive non è contrario alla Torre per partito preso.
Ma certo in questo caso il “metodo” è contestabile, tanto che nessuno nella maggioranza, fino ad ora, si erge a paladino della Torre. «Nel nostro quartiere la maggioranza dei cittadini è contraria – afferma il nuovo presidente dell’Agraria, Andrea Traini – anche se, dopo l’estate, non se ne è più parlato». All’epoca ci furono persino delle raccolte di firme contrarie da parte dei residenti. Ma adesso si è già alla fase di studi idro-geologici: e, nonostante tutto, le tonnellate di cemento della Torre sembra siano destinate a posarsi nella zona di Santissima Annunziata.