SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo aver letto l’articolo di Sambenedettoggi “Quelli non sono costi della politica” pubblicato sabato scorso, il segretario del Partito Repubblicano Antonio Merlini ha voluto esprimere questa riflessione.
«Nell’articolo ponete la questione del difensore civico come garante dell’imparzialità della pubblica amministrazione verso i cittadini. La pubblica amministrazione per sua natura è e deve essere garante imparziale verso tutti i cittadini: il sindaco, i consiglieri, i dirigenti e i suoi collaboratori hanno il dovere di salvaguardare i diritti di tutti i cittadini e dare loro le dovute spiegazioni quando questi non sussistono: è per questo che essi sono votati o pagati dai cittadini».
Dopo questa premessa, Merlini sostiene: «La nomina del difensore civico è la risposta palese della parzialità della pubblica amministrazione. Ma la cosa più strana a mio modo di vedere, nella nomina del difensore civico, al di là del costo aggiuntivo a carico dei cittadini per surrogare i compiti dell’amministrazione pubblica, è che essa venga fatta e pagata dall’ente con il quale dovrà entrare in conflitto».
La conclusione di Merlini pertanto è: «Ritengo che il compenso del difensore civico sia un costo della politica, per di più inutile».