SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Gianni Tormenti non lo dice apertamente, ma valuta l’esonero di mister Ugolotti e l’avvento dell’avvocato Nucifora alla stregua di una svolta per l’ambiente rossoblu. Esagerati? Può darsi, sta di fatto che il nuovo corso, almeno per il momento – sarà il campo, come al solito, a emettere le sentenze definitive – è fatto di sorrisi e speranze verso il futuro prossimo.
«L’arrivo di gente nuova come accade sempre ha portato una ventata di ottimismo» ammette il presidente della Samb. «Il nuovo direttore sportivo peraltro è una persona con voglia di fare e che ha in corpo tanta carica. Diciamo che abbiamo riscoperto il bicchiere mezzo pieno».
A proposito del defenestramento di Ugolotti: ritiene coincida con il fallimento del progetto pensato di estate?
«Penso di no. Quando si lavora è normale apportare dei correttivi in corsa, se ci si accorge che si sta sbagliando qualcosa si deve pure fare. In questi casi, come al solito, paga l’allenatore per tutti. Ci dispiace perché stiamo parlando di una persona che stimiamo, sotto tutti i punti di vista, e con la quale abbiamo lavorato per oltre un anno, ma serviva una scossa. Non credo comunque si sia trattato di una scelta avventata».
Aver scelto prima l’allenatore e poi il direttore sportivo crede sia stato un errore?
«Rifarei quello che ho fatto. Dopo lo splendido campionato che il mister aveva portato a termine, credo che qualsiasi altra persona avrebbe compiuto la nostra scelta. Se abbiamo sbagliato vorrà dire che non ripeteremo l’errore in futuro».
Con l’avvento di Nucifora cambiano anche le strategie della società? In sede di mercato punterete su qualche elemento di esperienza?
«Nucifora deve contribuire al raggiungimento della salvezza: questa è la priorità. Se sarà necessario prendere dei calciatori di esperienza non ci tireremo indietro. Poi il prossimo anno si vedrà. E’ un problema che ci porremo più avanti. Sono convinto comunque che si possa fare calcio in tanti modi».
A proposito della prossima stagione: Nucifora ha parlato di Serie B.
«Se lui sarà capace – e personalmente ne sono convinto – di raggiungere determinati obiettivi con il budget che gli metteremo a disposizione, ne saremo ovviamente ben contenti. Ritengo però che la priorità sia il bilancio: se una società non è sana non si va da nessuna parte».
Abbiamo parlato dell’avvocato. E di Piccioni che ci dice?
«L’impressione è ottima. Il mister ha trasmesso una grande serenità alla squadra. Ho visto sorrisi che non vedevo da tempo, mi pare che Piccioni – e onestamente non me l’aspettavo – sia riuscito a creare attenzione attorno a lui».
Adesso tocca ai giocatori.
«E’ vero. Ho parlato con i ragazzi: domenica devono tirare fuori una prova d’orgoglio soprattutto per loro stessi, per smentire quanti finora li hanno criticati».
Arriva la Juve Stabia, un incontro che sa tanto di ultima spiaggia un po’ per tutte e due le formazioni.
«Non sono d’accordo: mancano ancora 21 partite. Certo è una partita molto delicata, non fosse altro perché è uno scontro diretto. Mi aspetto una Juve Stabia che vorrà provare a vincere, anche se starà accorta: con una sconfitta la distanzieremmo di ben 5 punti. Noi saremo chiamati a fare la partita. I tre punti sono fondamentali per il morale e la classifica».