da Sambenedettoggi.it in edicola venerdì 9 novembre
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Corte dei Conti si pronuncia nei confronti del Bilancio del Comune di San Benedetto; il vicesindaco Antimo Di Francesco, nonché assessore al Bilancio, sdrammatizza: «Nessun problema». In questo ping pong tra il massimo organo istituzionale di controllo delle contabilità amministrative e il vicesindaco di San Benedetto, il rischio è quello di perdere di vista la realtà dei fatti.
Torniamo dunque alla delibera numero 58 del 2007 dello scorso 27 settembre, con la quale la Sezione di Controllo Regionale per le Marche, sulla base della Legge 266 del 2005, ha inviato la comunicazione al Comune di San Benedetto. La notizia più importante, probabilmente, va ripresa proprio nelle ultime righe delle deliberazione. A pagina 4, dopo un dettagliato elenco delle misure da intraprendere, la Corte dei Conti «dispone» che «copia della presente deliberazione sia trasmessa al Consiglio Comunale, al Sindaco e, per conoscenza, all’Organo di revisione dell’ente. Così deciso in Ancona, nella Camera di Consiglio del 27 settembre 2007».
Cosa è accaduto dal 27 settembre 2007 a questa settimana? Perché nessun consigliere comunale è stato informato di una decisione tanto importante della Corte dei Conti, che tra l’altro aveva proprio previsto questa attività di informazione? Ci sembra una leggerezza di non poco conto, non sappiamo se imputabile alla giunta (lo stesso Gaspari ha dichiarato, giorni fa, di non essere al corrente delle disposizioni della Corte) o a qualche funzionario. Torniamo, comunque, ad analizzare il dettato della Corte dei Conti in merito ai due aspetti della deliberazione.
I DEBITI DELLE PARTECIPATE Di Francesco, giustamente, ha fatto notare che «la Corte ha fatto riferimento alla situazione degli anni dal 2003 al 2005, quando l’amministrazione era di centrodestra: noi stiamo provvedendo per diminuire le perdite delle società partecipate». Tuttavia, non crediamo che la situazione si sia modificata rispetto a qualche anno fa. Ad esempio: la Multiservizi Spa, di fatto una estensione del Comune (che ne possiede il 99,46%), aveva chiuso il 2005 con una perdita di euro 30.832, perdita che è salita ad euro 170 mila circa nel 2006 (a causa anche dell’enorme aumento di dipendenti durante la giunta Martinelli). Quest’anno, forse qualcosa cambierà grazie agli introiti dei “parcheggi blu” sul lungomare. Per il Ciip (Consorzio Idrico) la perdita totale ammonta ad oltre un milione di euro (il Comune ne possiede il 14,24%); per il Consorzio Turistico (quota del 31,67%) il 2005 s’è chiuso con un “rosso” di euro 22.742 (poi quasi 120 mila euro nel 2006). La situazione, quindi, per il 2006, sarà ancor meno rosea. ENTRATE STRAORDINARIE Di Francesco spiega che il Comune, grazie alla lotta all’evasione, ha recuperato «un milione e 900 mila euro», pari al 6,14% delle entrate correnti. La Corte ha sottolineato come questa quota aleatoria sia troppo alta. Cosa accadrebbe se nel 2006 queste entrate scendessero a 1 milione di euro?
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La situazione mi sembra paradossale. Tutti sanno da anni che 'ste benedette partecipate o come si chiamano sono delle macchine mangiasoldi senza o quasi ritorno per la cittadinanza. Ma nessuno si decide a toglierle di mezzo.
E' come accorgersi di stare perdendo acqua e invece di tappare la falla si aggiunge altro liquido in modo da mantenere inalterato il livello. E questo liquido ahimè sono i soldi dei contribuenti!