SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non bastavano i pignoramenti delle attrezzature, potrebbe non bastare l’aiuto finanziario in procinto di arrivare dalla Nestlè: sul cielo della Food Invest le nuvole sono sempre più nere. L’ultima notizia negativa riguarda la bolletta milionaria (e finora inevasa) pervenuta dal Ciip, l’ex consorzio idrico.
E’ di ben 209 mila euro il conto inevaso per le forniture idriche, di cui una quota di 159 mila euro è già scaduta; una quota di 30 mila euro scade il 9 novembre, mentre l’ultimo dell’anno scade il termine ultimo per il pagamento di una quota di 18 mila euro.
Il sindaco Gaspari, nelle sue peregrinazioni per la salvezza dei circa 80 dipendenti dell’azienda, ha chiesto al Ciip di temporeggiare; se la richiesta non venisse accolta entro pochi giorni le forniture idriche verrebbero chiuse.
Lunedì mattina non erano ancora state pagate le mensilità arretrate. La Nestlè, multinazionale che si rifornisce dalla Food Invest, avrebbe messo a disposizione due milioni di euro, con il fine di ottenere la fornitura dei prodotti previsti dal contratto.
Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.
Lascia un commento
Vorrei raccontare a tutti i lettori cosa era lo stabilimento di Porto d'Ascoli alla fine degli anni 80..a quei tempi gli assunti erano circa 250 , ricordo che rimasi sorpreso nel vedere quanta tecnologia era distribuita all'interno della fabbrica… le scatole di minestrone viaggiavano sulle teste degli operai e i gli animali venivano separati dai fagiolini da un getto d'aria . La ricerca della qualità era la cosa fondamentale …il motto della Italgel era "Qualità ed Innovazione"…il minestrone Valle degli Orti in quel periodo era in mito sulle tavole degli italiani (ricordate lo spot del bimbo e del nonno ?)… Leggi il resto »