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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Centomila euro per l’elaborazione del progetto preliminare del collegamento fra zona Santa Lucia e zona industriale di Acquaviva, “girati” dalla Carisap all’Università Politecnica delle Marche tramite il Comune.
E’ un bel passo avanti per il completamento della circonvallazione collinare della città. La “madre di tutte le strade”, l’unico modo per connettere con il resto del mondo una delle maggiori zone industriali del capoluogo della Riviera. E cancellare la macchia urbanistica e infrastrutturale di una strada incompiuta, tronca, quasi mutilata.
Il nuovo tratto da Santa Lucia alla zona industriale di Acquaviva sarebbe lungo circa sette chilometri, costerà almeno 15 milioni di euro e necessiterà di una galleria sotto il monte della Croce.
Il progetto è tutto da studiare, ma i costi sono indicativamente definiti, dice l’ingegner Francesco Canestrari, trait d’union fra l’Università e il Comune.
«Questo finanziamento – dichiara il sindaco Giovanni Gaspari – è un passaggio dalla teoria alla pratica, che ci dà finalmente la speranza di vedere compiuta un’opera irrinunciabile per lo sviluppo economico e la qualità della vita».
La scelta di coinvolgere la Politecnica delle Marche nella progettazione è stata pensata per non dare adito a dietrologie su incarichi a lobby professionali. Su Canestrari e la sua equipe c’è il “fiato sul collo” di un finanziamento che chiede risultati concreti entro fine 2007.
Il presidente dell’istituto di credito Domenico Malavolta e il direttore generale Daniele Mazza hanno infatti chiesto tempi stretti per una progettazione «che è una scelta concordata dai nostri soci, perché una migliore viabilità a San Benedetto è strategica per tutto il territorio e per il suo indotto economico. E la nostra banca intende dimostrare concretamente il supporto ai cittadini».
Per quanto riguarda i costi dei lavori, ci si affiderà ai fondi europei-statali Fas 2007-2013 (Fondi per le aree sottoutilizzate), che ripartiscono fra le Regioni le risorse per le infrastrutture.
«Non dimentichiamo la mobilità alternativa – spiega Massimo Rossi – servono anche infrastrutture leggere realizzabili più velocemente. Abbiamo chiesto 30 milioni per metropolitana di superficie e bretella. Ora metteremo alle strette la Regione e lo Stato, perché la Provincia di Fermo sta per nascere e di fatto le risorse andranno divise fra cinque province, non fra quattro».
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Le aziende hanno chiuso per mancanza di infrastrutture oppure per altri motivi?
(delocalizzazioni, crisi econimica …)
La delocalizzazione di cui parlavo non è quello di chi si sposta da una zona industriale poco attrezzata in una meglio attrezzata. Per delocalizzazione s'intende: spostare la produzione in altri Paesi, senza interessarsi né delle infrastrutture e né delle condizioni dei lavoratori, perché l'unico interesse è l'aumento del profitto. Chissà perché aumentano i precari? Chissà perché gli stipendi e le garanzie per i lavoratori diminuiscono? Penso che (accodandomi alla finale del commento "… in più mettiamoci anche che nel nostro territorio la politica viaggia 10 anni avanti solo con le società… edili!!!!") sia ora di ripensare un nuovo modello di… Leggi il resto »