Aggiungo che l’ex “Madonna del Soccorso“ sarà riempito da cittadini in attesa di essere trasferiti nei grandi nosocomi di Ascoli, Fermo o Ancona e di altri in convalescenza.
Un’idea: se dobbiamo subire (non vedo a questo punto la possibilità di invertire la tendenza) chiediamo almeno qualcosa in cambio e cioè che l’intera Riviera delle palme diventi una città turistica a tutto tondo, dal Tronto a Cupra Marittima e a tutta la collina adiacente.
Regione e Province devono adoperarsi per fare investimenti ad hoc nel nostro territorio con strutture turistiche all’avanguardia: da complessi acquatici, a casinò, ad una “trontaland” eccetera. Insomma, per capirci meglio: una “Lloret de mar” (cittadina esclusivamente turistica a 70 chilometri da Barcellona, vedi foto) italiana.
Realizzato il progetto, allora sì che ci potremmo accontentare di diventare una città territorio ma per sei mesi all’anno e con le tasche piene.
Un’idea la mia che va naturalmente elaborata e studiata ma presa in considerazione se non si vuole che una città senza più fisionomia prenda decisioni leghiste: quelle buone e democratiche naturalmente.
Ne approfitto per chiedere ai nostri fedeli lettori di dare un contributo alla mia idea o boutade come qualcuno sicuramente la definirà, magari senza spiegare perché.
Copyright © 2022 Riviera Oggi, riproduzione riservata.
Lascia un commento
Vedo che già si passa ai toni di rassegnazione ("se dobbiamo subire"). Se è vero che anni fa la cittadinanza scese in piazza per ottenre l' ospedale era perchè forse allora la consapevolezza collettiva era maggiore. Secondo me il punto è che adesso sbt è una città che si "vive" poco, quante volte molte persone che passano davanti a cantieri comunali dicono " e mò che ci fanno quà?" e magari uno che invece legge sbtoggi lo sa già da mesi. Quello che voglio dire è che a sbt molte cose si dicedono, vengono approvate ma la gente non sa… Leggi il resto »
Caro Direttore,
la sua proposta non è affatto una boutade, anzi… è quello che andrebbe fatto per valorizzare la Riviera delle Palme. Ora non so se diventeremo mai come Lloret de Mar ma almeno una località con un'offerta turistica varia ed ampia possiamo esserlo.
Forse la sua "provocazione" sta nel rassegnarci ad essere una città dove gli "indigeni" sarebbero in netta minoranza rispetto ai villeggianti. Penso si possa non arrivare a questo punto se si iniziasse a rivitalizzare la città, a farla tornare a vivere più che sopravvivere.
Saluti.