CAMPOFILONE – «L’ho fatto anche per le mie figlie, che non hanno mai provato privazioni» è la dichiarazione di Enzo Rossi, industriale pastaio titolare della ditta Maccheroncini di Campofilone, gli unici certificati come prodotto tipico.
La sua esperienza è passata per vari giornali, che hanno titolato “Enzo Rossi santo subito” o “L’imprenditore Robin Hood” o ancora “Toglie ai ricchi per dare ai poveri” e addirittura “Maledetto senso di responsabilità”.
E la vicenda merita di essere menzionata. Enzo Rossi, 42 anni, dal 1997 è titolare dell’azienda che produce i Maccheroncini di Campofilone, ha provato ad amministrare un mese della vita familiare con lo stipendio di un suo operaio. Non ha passato il ventesimo giorno.
Marito e moglie, entrambi lavoratori nella ditta, si sono dati ciascuno uno stipendio da mille euro. Duemila euro per un mese, tante famiglie vivono con molto meno. «Abbiamo fatto i conti di quanto doveva essere messo da parte per la rata del mutuo, l’assicurazione auto, le bollette… Con il resto, abbiamo affrontato le spese quotidiane. Il risultato è ormai noto: dopo 20 giorni non avevamo un soldo. Mi sono vergognato, anche se ero stato attento a ogni spesa. Sa cosa vuol dire questo? Che in un anno intero io sarei rimasto senza soldi per 120 giorni, e questa non è solo povertà, è disperazione».
Tenuto anche conto, c’è da aggiungere, che in molte famiglie a portare i soldi è solo una persona e che, spesso, lo stipendio non arriva a mille euro. Il signor Rossi ha così deciso di aumentare la busta paga dei suoi dipendenti di 200 euro.
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