SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nel Consiglio comunale di venerdì 19 ottobre è stata approvata all’unanimità la mozione presentata dal consigliere di Alleanza nazionale Giorgio De Vecchis, con la quale si impegna il sindaco a esprimere alla conferenza dei sindaci del comprensorio e alla Regione Marche la netta contrarietà a ogni ipotesi di riduzione o declassamento dell’offerta sanitaria locale o della pianta organica sanitaria pubblica locale, la contrarietà al “depauperamento dei livelli qualitativi assistenziali erogati attualmente”, a ipotesi non condivise di aziende ospedaliere riunite, di fusioni tra zone territoriali e di Asl provinciale, e invece l’impegno a valorizzare e rilanciare le strutture ed i servizi esistenti sul territorio, implementandoli con alte specializzazioni mediche da ripartire nella cosiddetta area vasta Ascoli-San Benedetto.
Sul punto sono intervenuti Leo Sestri (Rosa nel pugno, autore di un emendamento poi approvato, per apportare alcune piccole modifiche al testo), Claudio Benigni (Ds), Palma Del Zompo (Ds), l’assessore alle Politiche della Città Solidale Loredana Emili (che ha fornito alcuni dati sulla sanità locale e su quella regionale, ricordando i Consigli comunali aperti che si sono svolti nei mesi scorsi con la partecipazione dei massimi rappresentanti regionali in materia), e il sindaco Gaspari.
Quest’ultimo ha annunciato il proprio voto favorevole alla mozione, pur chiedendo con forza un cambiamento di mentalità in fatto di politica sanitaria: «Dobbiamo rifiutare», ha detto, «la mentalità e la cultura tipici di un Comune subalterno. Da un lato è giusto che ci sia una razionalizzazione dei servizi sanitari, ma dall’altro dobbiamo essere capaci di proposte, con una cultura di governo, più che promuovere semplici proteste».