Metto per il momento da parte il Partito Democratico perché credo che ne parleremo e molto dopo il 14 ottobre. Aggiungo che mi sarebbe piaciuto qualche intervento da parte di coloro che sono ritenuti i fautori del blocco delle liste per farci capire perché. Continuano evidentemente a credere che il silenzio paga di più del detto: chi tace acconsente.
Voglio invece soffermarmi su una polemica in atto tra i sindacati e l’Amministrazione comunale per via di un movimento del personale ritenuto da molti anomalo. Abbiamo ritenuto che il contenzioso meritasse il primo piano riassumendo la protesta dei dirigenti sindacali con il titolo “Fuori i Partiti dagli uffici”. Mi auguro che, rispetto a quando il sottoscritto faceva il sindacalista (Uil) presso l’ospedale “Madonna del Soccorso”, qualcosa sia cambiato. E che, alle parole seguano quei fatti, che costringerebbero i vari segretari locali e provinciali del tre o quattro confederazioni ad usare il pugno duro fino ad arrivare alla verità e quindi alla giustizia per il bene dei lavoratori che rappresentano ma anche di tutti gli altri. Le mie esperienze dirette mi ricordano infatti che bisogna stare molto attenti alla cosiddetta “fuga” del sindacalista che, chiamato in disparte dal “padrone”, pensa come prima cosa a salvaguardare il proprio interesse. Una volta ottenuto, inizia a raccontare bugie mettendo in difficoltà i lavoratori ma anche i sindacalisti seri e onesti. A me è accaduto questo. Perché non avrei dovuto raccontarlo ai nostri affezionati lettori?
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