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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Forza Italia vuole comunicare questo messaggio: le fila del partito sono compatte dopo la disfatta del 2005, c’è ancora quell’appeal politico che molti davano per perso. Anche recuperando i rapporti con il resto del centrodestra, bruciati all’epoca di Domenico Martinelli sindaco. Perché nel 2011, se rimane scisso, il centrodestra perderà di nuovo le elezioni.
Queste le intenzioni che vengono comunicate dal segretario comunale Andrea Assenti, eletto a giugno dopo una vacatio prolungata: «E’ stata dura passare dal 25% delle preferenze in città all’11%, ma ora ci siamo ripresi. Basti pensare che nell’ultimo anno siamo passati da 437 a 538 iscritti, dei quali 30 sono giovanissimi. E’ il nostro record storico. Noi, ricordiamocelo, non facciamo le tessere di facciata solo nei congressi, come fanno altri partiti».
Lo slogan del consigliere comunale azzurro è: lavoro, serietà, convinzione. E unità d’intenti: «Il nuovo coordinamento si riunisce due volte, studia le delibere del Comune per supportare meglio l’azione politica in Consiglio comunale. E poi facciamo inchieste per sfatare alcuni miti della stampa, come quello sull’exploit turistico in questa stagione. A breve renderemo noto un nostro sondaggio fra gli operatori turistici e balneari».

IL PASSATO L’errore della doppia candidatura Costantini-Martinelli alle ultime amministrative è un trauma da superare, ancora. Ma «siamo sulla strada giusta», dice Bruno Gabrielli, un po’ evasivo quando gli si chiede se c’è qualcosa di cui si è pentito nella passata esperienza in giunta: «La situazione era difficile, le dimissioni di Martinelli sono state un atto signorile. C’è stato un insieme di cause che ha portato alla caduta un’amministrazione eccellente per le opere che ha fatto in città. Con gli stessi funzionari tecnici oggi bistrattati da Gaspari. Martinelli – continua l’ex assessore – è caduto perché non aveva un partito vero alle sue spalle e mancava di capacità di mediazione. Anche noi eravamo alla prima esperienza».
Nessun rimpianto neanche sui project financing della passata amministrazione (ex discarica, via Turati, Palacongressi), finora veleggiati in acque impervie? «Certo che no, anche oggi li rifaremmo – dice Giovanni Poli – è un modo ideale per fare opere pubbliche senza pesare sulle tasche dei cittadini. La convenzione per il Palacongressi era regolare, l’ha bloccata il ricorso di chi teme di perdere il monopolio delle sale cinematografiche».
IL FUTURO Afferma Gabrielli: «Nessun supporto a una giunta populista, che vesserà la città con le tasse, che va avanti con storni dai fondi di riserva del bilancio».