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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Gli “spostati”, nuovo capitolo della riorganizzazione degli uffici tecnici del Comune, che rischia di creare scompiglio e diventare più di quello che è, cioè una situazione emblematica dell’ingerenza dei partiti politici nelle dinamiche burocratiche di un Comune.
Lo dice il segretario provinciale della Cisl Pubblico Impiego Giorgio Cipollini, al termine dell’incontro avuto dalle rappresentanze sindacali con il sindaco Giovanni Gaspari: «Abbiamo il timore che dietro il paravento di una astratta riorganizzazione si possa celare l’esigenza di natura politica di premiare alcune figure professionali».
Il monito è chiaro: anche se rimangono da compiere dei passaggi, i lavoratori del Comune non sono disposti a tollerare mancanza di trasparenza nell’assegnazione dei ruoli direttivi o, peggio, ingerenze di motivazioni non strettamente legate alla bravura dei singoli professionisti.
Mauro Martini della Uil dice di non approvare nulla finché non si sapranno i criteri oggettivi per gli spostamenti: «Vogliamo sapere in quale delle 35 nuove posizioni organizzative è prevista un’indennità di responsabilità prima di conoscere chi le occuperà; sapere come saranno coperti i posti dei due direttori divenuti dirigenti; sapere perchè il comandante della Polizia Municipale Pietro D’Angeli è stato spostato ai Servizi Sociali».
Pino Marucci dell’Ugl vincola l’approvazione della propria sigla sindacale alla presenza di una partecipazione «trasparente e giusta».
I DUBBI Quello che è stato chiamato “valzer delle poltrone” è motivo di interesse pubblico. Perché tutti i cittadini hanno interesse a un miglior funzionamento della macchina comunale e perché la riorganizzazione è uno degli incarichi assegnati al consulente bolognese Giovanni Xilo, un incarico che costa al Comune circa 50mila euro.
Non ultima, c’è anche una questione di metodo. Siamo sicuri che in Comune non funzioni niente? Oppure bisogna considerare che ci sono settori che funzionano grazie alla professionalità di alcuni impiegati, e altri settori da ammodernare e riprogrammare? Spostare dal suo posto un funzionario esperto che lavora bene, contro la sua volontà, non rischia di demotivarlo e fargli fare male il suo futuro lavoro? Considerazioni che Xilo e il sindaco avranno sicuramente fatto.
Tuttavia le lamentele sugli spostamenti piovuti dall’alto senza condivisione non sono inventate dalla stampa, ma espresse a chiara voce dai sindacati, oltre che testimoniati dal visibile quanto silenzioso malumore che si respira in Comune da settimane.
Xilo negli anni ’90 su incarico dell’amministrazione Perazzoli partorì una riorganizzazione che è rimasta nei cassetti del Comune, lettera morta. Perché? Prova a spiegarlo Cipollini della Cisl: «In questi casi è difficile passare dalla teoria esterna alla pratica della realtà esistente. Meglio verificare prima cosa non funziona o è migliorabile, che fare una riorganizzazione con troppa discrezionalità che può essere usata in modo improprio».