da Sambenedettoggi.it in edicola

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Mi auguro che la vittoria di domenica faccia capire alla squadra che in questo campionato ci possiamo stare tranquillamente, perché non ci sono fenomeni, semmai delle squadre che hanno investito di più. Il nostro è un progetto diverso, fatto di giovani che devono diventare un gruppo».
Analisi lucida come al solito e tono di voce risoluto. In perfetto stile Ugolotti. L’allenatore della Samb riprende a lavorare senza tanti grilli per la testa. Un successo, il primo della stagione, non può cambiare la realtà delle cose: questa Samb è alla ricerca di una sua identità. Sintesi: «Non abbiamo ancora trovato l’assetto giusto, non sono contento di certe situazioni. Dobbiamo crescere in personalità».
Mister, spegne la prima candelina sulla panchina rossoblu e ritrova i tre punti. Ieri come oggi alla settima giornata.
«Quando le cose vanno male si guarda a tutto, per cui aggrappiamoci anche alla cabala.
Questa benedetta vittoria in ogni caso poteva venire prima: dopo la brutta partita di Pescara bene o male la squadra ha reagito. Siamo contenti di essere riusciti nell’impresa contro una grande squadra come la Lucchese, ora però dobbiamo essere bravi a capire che non abbiamo fatto niente. La classifica bisogna guardarla sempre. Cerchiamo di risalire altre posizioni».
Contro i toscani avete giocato una partita di attesa, con un atteggiamento umile, come probabilmente era giusto che fosse. Dopo l’espulsione di De Simone però forse dovevate osare di più.
«A inizio gara sono stati bravi loro, mettendo in campo grande carattere e personalità. Si vedeva che avevamo di fronte una squadra importante. Noi invece eravamo intimoriti e non riuscivamo a controllare Bertolini, abile a inserirsi tra le linee. Nonostante questo abbiamo creato qualche contropiede che potevamo sfruttare meglio, penso per esempio all’occasione capitata sui piedi di Stillo. Poi, è vero, con l’uomo in più potevamo gestirla meglio ed essere più propositivi con gli esterni. Dovevamo alzare il baricentro e invece, forse per un po’ di timore, non l’abbiamo fatto».
Gara decisa dai cambi: lei dopo l’espulsione di Galeotti ha inserito Palladini, Braglia invece ha tolto un attaccante (Zizzari) per un centrocampista (Scalise).
«Forse in quel momento alla Lucchese poteva andare bene anche il pareggio. A noi no: volevamo ancora giocarcela. Avrei potuto mettere Servi, invece ho inserito Palladini e non abbiamo abbassato la guardia. Poi siamo stati più bravi a sfruttare gli episodi, perché ne hanno avuti anche loro. Palladini? Sono contento dell’approccio che ha avuto sulla partita. Non ha paura a tenere la palla e dà i ritmi i giusti. L’importante non è quanto gioca ma la sua disponibilità. Lo considero un giocatore come tutti gli altri e quando lo riterrò opportuno lo impiegherò».
Tra le note positive del pomeriggio la difesa, che per la prima volta da inizio stagione, è rimasta imbattuta.
«Questo è un segnale positivo, finalmente. Sono molto contento peraltro della disponibilità dei miei giocatori e penso a Tinazzi e Camisa, i quali si sono molto sacrificati. La duttilità è un fattore importante. Va comunque detto che ci ha aiutati un pizzo di fortuna: contro il Sorrento l’occasione che abbiamo concesso è risultata fatale, domenica invece la Lucchese non ci ha punito. Gli episodi, come sempre, sono decisivi. Credo che infine vada sottolineata pure la crescita della condizione fisica generale».
Il direttore sportivo Natali ritiene che la Samb al momento sia solo al 20% delle sue possibilità. E’ d’accordo?
«Rispondo dicendo che questi ragazzi hanno qualità indiscutibili, sta a noi farli lavorare – e crescere – con la giusta concentrazione. Siamo ancora alla ricerca dell’assetto giusto, ma soprattutto dobbiamo crescere in personalità. Ancora non siamo riusciti ad avere nove undicesimi di squadra che gioca a un certo livello. Qualcuno a volte gioca bene, poi però la domenica successiva cala in maniera drastica. E’ un segnale il fatto che dopo le prime giornate non abbiamo avuto voti importanti nelle pagelle dei quotidiani. La media si è alzata, è vero, ma deve crescere ulteriormente».
Domenica altro impegno casalingo, peraltro contro un’altra formazione di rango, il Perugia di mister Cuccureddu.
«E’ un’opportunità da sfruttare. Come dicevo la classifica è ancora corta e un risultato positivo oltre che infonderci ulteriore fiducia ci darebbe continuità nei risultati. Affrontiamo un avversario di nome, ma questo non deve spaventarci: quando si scende in campo con determinazione e cuore – e magari anche grazie a un pizzico di fortuna – si possono ottenere dei risultati importanti».
Contro gli umbri la sua squadra imposterà un’altra partita di attesa?
«Nella situazione in cui siamo, ancora lontani cioè dall’avere un’identità di gioco e poco brillanti, è più facile giocare in questa maniera. Affrontare squadre che per determinate esigenze di blasone e classifica vengono a giocarsela è un vantaggio. Anche stavolta avremo a disposizione degli spazi e dovremo essere abili a sfruttarli».