SANT’OMERO – Il “Comitato per la salute della Val Vibrata” con una lettera inviata al Presidente della Giunta Regionale, al Presidente dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata, ai Sindaci di Nereto, Civitella del Tronto e Sant’Omero, e ai Consiglieri regionali teramani, chiede una soluzione chiara e definitiva all’annoso problema delle Case di Riposo locali.
«Da anni questi istituti vivono in uno stato di precarietà permanente – si legge nella nota – abbandonati ai loro destini, non certo degni di una società civile e di un governo regionale di centrosinistra. Diverse volte sono state fatte segnalazioni e richieste di incontro con gli organi regionali competenti, ma a allo stato attuale dobbiamo registrare un totale disinteresse alla questione da parte dei politici interpellati».
«Le case di riposo di Nereto e Sant’Omero – prosegue la nota – sono gestite provvisoriamente da oltre sei anni da Amministrazioni locali senza risorse, quando la legge regionale prevede invece un periodo di gestione provvisoria limitato a sei mesi. Mentre nel Nord Italia alle case di riposo viene riconosciuta dalle Regioni una retta giornaliera di 35 Euro ad ospite, in molte realtà abruzzesi si deve invece costatare un totale abbandono da parte delle istituzioni, e molte strutture si reggono miseramente solo grazie alle rette degli ospiti».
«Attualmente, in Val Vibrata, solo la Casa di riposo di Civitella del Tronto – ancora amministrata da un Commissario a suo tempo nominato dall’ex giunta regionale di centrodestra – riceve una retta regionale, in seguito all’accreditamento di oltre 30 posti letto per “disabili”, e che permette di seguire con maggiore dignità e con personale qualificato gli ospiti della struttura».
«Con l’approvazione del Piano Sanitario Regionale in dirittura d’arrivo – si legge ancora nella missiva – non può rimanere inascoltato questo ulteriore appello ad una amministrazione regionale di centrosinistra che anche i cittadini della Val Vibrata hanno contribuito a far eleggere.
Ci rivolgiamo soprattutto a quei consiglieri regionali e agli assessori regionali eletti nella provincia di Teramo più sensibili a tale problematica. Con la speranza – conclude la nota – che anche questo nuovo sollecito non cada nel dimenticatoio».
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