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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’area agricola è la quarta area strategica per lo sviluppo di San Benedetto, oltre alla zona Brancadoro, al porto e alla Sentina. «Dobbiamo analizzarla con attenzione e pianificarne il futuro, con l’occhio alle sue qualità e ai suoi problemi paesaggistici e geologici», dice la consulente del Comune per il Piano Regolatore Luigina Zazio.
Poco densamente abitate, tranne che nelle zone Albula alta e Fosso dei Galli, le aree agricole e collinari sono la valvola di sfogo di una città che scoppia. E potrebbero essere anche una via di fuga per la viabilità, visto che si sta pensando a una nuova arteria fra la statale Adriatica e l’autostrada. Oltre che, ovviamente, luogo di nuove costruzioni, seppur villette sostenibili e immerse in un verde da piantare insieme alla fondamenta.
San Benedetto “città duale”, San Benedetto “città a fette”, diceva la Zazio ai comitati di quartiere l’altro ieri. Un sistema di trasversali – dal Paese Alto alla Marina, l’Albula, l’Acquachiara, il Ragnola – che non c’è o che c’è ma solo un po’; un’area come la zona Brancadoro vuota e cruciale, da usare nell’interesse di cittadini e turisti e non solo da riempire di case; buone intenzioni per il futuro, come quella di fare nuove strade solo se c’è possibilità di farci larghi viali e piste ciclabili; dichiarazioni di intenti gaspariane, come girare le spalle ai project financing e ai Prusst. Il futuro passa per la perequazione, non per gli espropri; il Comune cioè spenderà quanto basta, il resto – servizi, verde attrezzato – lo faranno i privati come “compensazione” per le cessioni al pubblico o come pegno per le loro costruzioni.
La legge regionale che informa di sé il Prg targato Zazio sarebbe in via di approvazione; giovani tecnici in prova al Comune studiano come sanare i paradossi delle zone artigianali senza più artigiani.
In definitiva, è ancora tutto da pianificare, come ammette la Zazio. Lo Schema Direttore, primo frutto della sua consulenza, è un’analisi di quello che esiste, una scatola vuota da riempire, uno sguardo sulla città che dall’alto deve ancora scendere a terra.
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la collina sambenedettese come TERRA PROMESSA,
lo skyline della città da MONTE RENZO A MONTE SECCO,
come il MONTE DELLA CROCE, bello bellissimo, ville.
villini, palazzine e castellotti in stile cafonal/bauscia
per i nuovi arricchiti….
il mito dell'eterno sviluppo urbanistico, che NESSUNO si
sente minimamente di ostacolare, NESSUNO che viene preso
dal dubbio che la cementificazione sarà la fine di questo
borgo marinaro fino a pochi anni fà…..
amministratori, appaltatori, professionisti del brutto,
commisionanti figli di questo orrendo momento del brutto,
tutti in corsa, verso la fine…………
Dietro la cortina fumogena dei buoni propositi si muove una speculazione colossale che al confronto quella degli anni 60 impallidisce? Quasi il 40% dei terreni collinari ai quali si riferisce la zazio e descritti nello schema direttore è stato acquisito pochi mesi prima della nomina a sindaco di Gaspari da un pool di costruttori che fanno capo a Gasparretti, per un controvalore da capogiro sull’ ordine dei 8/10 milioni di euro? Questi imprenditori spendono se non hanno la certezza di vederne un ritorno significativo? Il livello di sostenibilità residenziale del nostro territorio è stato definito? Lo vogliamo rendere pubblico per… Leggi il resto »
Interessante il commento di "tonino"; sarebbe (a questo punto) interessante conoscere il piano regolatore di Quarrata -PT- (per cui hanno avuto il premio come Comune a 5 stelle). L'assessore ha trovato il modo di limitare speculazioni del genere (acquisto di terreni agricoli per poi lucrarci quando sarebbero "certamente" diventati edificabili), facendo arrabbiare (letteralmente) ingegneri, costruttori …. che si erano preparati coi loro begli acquisti. Per quanto riguarda la valvola di sfogo: dopo aver occupato le colline, che si farà? Si costruiranno case con fondamenta ad aria compressa (anzi, elio) così da stare in aria? Viaggeremo con piccole navicelle spaziali su… Leggi il resto »
Basta con le nuove case! Non c'è più spazio! E sopratutto a sbt ce ne sono molte VUOTE…. cosa volete farne? Noi siamo pieni, grottammare si sta cementidicando sempre di più anch' essa… dove vogliamo arrivare? anzichè farne di nuove pensate a tenere IN PIEDI le vecchie! ( e non aggiungo altro) E poi come si fa a dire strade nuove solo se con piste ciclabili e strade bus quando poi invece per fare viale de gasperi per esempio si pensa solo ai marciapiedi? E poi… ancora… E' ovvio che brancadoro non va riempita di case! Ma serve anche ribadirlo… Leggi il resto »
Il commento di Tonino è una sorta di terremoto. Come in altre occasioni, siamo al Web 2.0, signori, e questo è uno spunto per noi, per approfondire. Vi ringraziamo. Ad ogni modo, riguardo il "livello di sostenibilità" della città, mi sento chiamato in causa direttamente, perché proprio a questo ho lavorato qualche anno fa. Il mio lavoro, di circa 200 pagine, ricchissimo di dati, tabelle, grafici, indicazioni (solo per San Benedetto: poi c'erano Monteprandone, Ripatransone, Cupra Marittima, oltre che Grottammare), ottenuto grazie ad un progetto da me redatto e finanziato dal Ministero dell'Ambiente, giace da quattro anni nei cassetti del… Leggi il resto »