da Sambenedettoggi.it in edicola a 50 centesimi
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Se Viale De Gaspari galleggia sopra una falda acquifera sempre più voluminosa. Se i palazzi sorti nell’epoca dell’ubriacatura del boom economico sono come grandi alberi con le radici immerse in una palude inquinata. Se il progresso è degenerato in forme tumorali, incastrando la natura che adesso sembra ribellarsi.
Sono tanti gli interrogativi che emergono ad un primo sommario esame della principale arteria viaria sambenedettese, che è anche quella maggiormente abitata. Da sempre, si favoleggia sullo scarsa qualità del materiale adoperato per costruire, con conseguente possibile instabilità delle strutture. Parole in libertà senza uno straccio di prova, sembra. Ma noi indagheremo per fugare dubbi e paure. O confermarli: se prevenire è meglio che curare – persino per un mal di denti – figuriamoci in questi casi.
Ma un problema c’è: l’acqua. La falda sotterranea su cui si poggia San Benedetto sembra stia aumentando di volume: ad esempio per i vari ostacoli posti nel deflusso verso il mare (gli argini dell’Albula, il porto); per il minore prelievo dei pozzi agricoli; per il peso esercitato dalle costruzioni, che innalzano il livello dell’acqua.
Non ultimo, l’acqua è inquinata: lo testimoniano i lecci del centro, ad esempio, avvizziti testimoni della beltà di un tempo, ma anche i dati dell’Arpam, che nel 2002 qualificò la qualità delle acque sotterranee sambenedettesi come di scadente qualità (esami nella zona di Porto d’Ascoli).
Ma non sono solo impressioni: è noto a tutti che mentre si stava ristrutturando un palazzo di via Piemonte, si scoprì che le fondamenta erano corrose dalle infiltrazioni dell’acqua, che erano penetrate nel cemento. Lo stesso è avvenuto per la Chiesa di Sant’Antonio: l’acqua era salita di 4-5 metri sul livello delle fondamenta. E i residenti della zona possono facilmente verificare la situazione nei loro scantinati: forse negli anni ’60 non tutti hanno pensato ad isolare perfettamente le fondamenta. Indagheremo ancora: e se avete informazioni, scriveteci a info@sambenedettoggi.it
Lascia un commento
Se è vero che si è riscontrato questo porblema in più di un palazzo allora non mi sembra una cosuccia da niente, sopratutto per la densità di persone che ci abitano! Io penso che a questo punto anzichè parlare di riqualificazioni di marciapiedi ( lato est viale de gasperi ) si deve indagare su qeusto problema in sede comunale e intervenire… magari questa cosa influenzerà anche le riqualificazione dell' albula e del viale…
Dovete sapere che Venezia, la mia città nativa si trova circa da 800 anni immersa nell’acqua e perdipiù salata.
Ora io lavoro con le falde acquifere da 20 anni e posso garantire che le falde in fiale de Gasperi, sono ora circa a mt 2/2.5 di profondità
e le fondamenta poggiano su sabbia asciutta, questo di qualsiasi palazzo a meno che non abbia scantinato di 2,5 metri di altezza.
Quindi dormite sonni tranquilli.
Grazie e buonasera.
Roberto Michieli