SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ruspe in spiaggia, pace fatta fra Comune e concessionari responsabili di abusi edilizi. Ma quale sarà la politica delle nuove regole per gli chalet? Anche per Giorgio Mancini di Sinistra Democratica si tratta di capire prima come dislocare le attività di ristorazione e di intrattenimento nella città, ovviamente previo nuovo Piano Regolatore generale e nuovo Piano di Spiaggia.
«Sono d’accordo con Daniele Primavera, se il lungomare non è considerato come il solo luogo per il divertimento estivo allora si può fare a meno di agevolare i concessionari di spiaggia più di quanto non sia stato fatto finora. Già ora molte cucine sono al limite delle norme».
Mancini, anch’egli operante nel settore del turismo, sostiene che proprio la “decongestione” del lungomare può rimediare a quella che giudica una penalizzazione per altre attività commerciali cittadine: «E’ un paradosso che ad agosto alcuni ristoranti distanti dalla spiaggia siano costretti a chiudere».
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In riferimento all'articolo vorrei far notare la condizione sospensiva posta: "ovviamente previo nuovo Piano Regolatore generale e nuovo Piano di Spiaggia." Solo? Al d là di ciò, vorrei porre una domanda: chi è che deve essere posto al centro della riflessione politico-economico-sociale-ambientale-turistico-balneare-ecologista-politicamentecorreta per addivenire alla soluzione? Secondo la mia opinione non ci sono dubbi: il cliente del "prodotto turismo" sambenedettese ovvero il turista, sia locale che "forestiero" Cosa vuole il turista da San Benedetto? Qual è il motivo che lo spinge a percorrere centinaia di chilometri in autostrade ridotte a sensi unici intasati, sotto un sole cocente, magari con bambini,… Leggi il resto »
Forse un progetto più organico e partecipativo sarebbe un pò meglio: non è che se scopro una miniera d'oro, questa mi da il diritto di buttare mercurio nell'acqua in cui bevono tutti.