VAL VIBRATA – Stagione di incendi, anche gravi, quella caratterizzata dell’estate 2007. Ad essere interessate dal fenomeno quasi tutte le regioni italiane, con migliaia di ettari di bosco andati letteralmente in fumo. Lo scorso mese di luglio sono stati resi noti i dati riguardanti un’indagine eseguita da Legambiente e dipartimento della Protezione Civile sull’applicazione della legge 353/2000 da parte dei Comuni Italiani, ossia l’istituzione del “Catasto comunale dei soprasuoli percorsi dal fuoco nell’ultimo quinquennio“, detto più comunemente: il Catasto degli incendi. La legge mira a salvaguardare i terreni interessati da possibili speculazioni, e ne impedisce la diversa destinazione da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni.

In Italia solo il 6% dei Comuni applica in pieno la legge 353/2000, mentre il 24 % ha provveduto all’istituzione del Catasto. Legambiente ha inviato un questionario a 2245 comuni interessati da incendi – con una superficie superiore ad un ettaro percorsa dal fuoco – ma solo 339 amministrazioni Comunali hanno risposto.

Per quanto riguarda l’Abruzzo, l’indagine è stata realizzata con un questionario inviato alle 53 amministrazioni comunali interessate da incendi, a cui hanno risposto in modo completo in 5. Sebbene rappresentino il 10% del campione, il numero dei comuni non è stato sufficiente per l’elaborazione su base statistica dei dati sull’applicazione della legge.

Sulla falsariga delle domande formulate da Legambiente, Riviera Oggi ha ristretto l’indagine sui 12 comuni della Val Vibrata, al fine di constatare quanti fra questi fossero attualmente in regola con l’applicazione della legge quadro 353/2000. Il risultato è stato che al momento nessuno fra questi ha ancora istituito un Catasto degli Incendi.

«Se negli scorsi anni non siamo stati interessati dal fenomeno, quest’anno gli incendi che si sono sviluppati hanno colpito solo aree piuttosto limitate» è stata la giustificazione che per lo più hanno dato i funzionari interpellati.

«Attualmente la nostra amministrazione ha altre cose ben più importanti a cui pensare», è stata un’altra delle risposte.

Se magari il fenomeno degli incendi può interessare in maniera limitata i paesi lungo la costa, come ad esempio Alba Adriatica, Martinsicuro o Tortoreto, maggiormente a rischio sono invece quelli dell’entroterra come ad esempio Ancarano, Sant’Egidio alla Vibrata e Civitella del Tronto. Quest’ultima poi, è l’unico paese nel quale è stata fatta una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza contro gli incendi dolosi, attuata dal Parco Nazionale Monti della Laga, di cui il comune fa parte.

Ma che l’istituzione del Catasto degli incendi sia una necessità improrogabile lo dimostra il fatto che, in questi giorni la Prefettura di Teramo sta schedando i comuni che ancora non hanno stilato questa importante mappa, diffidandoli altresì a provvedere entro i 15 giorni successivi alla pubblicazione della stessa ordinanza sulla Gazzetta Ufficiale. Questo in attuazione di un’ordinanza governativa, risalente allo scorso 28 agosto, che affida poteri sostitutivi ai Prefetti e ai Presidenti di Regione per effettuare il catasto dei terreni bruciati nel 2007. In caso di inerzia, il Prefetto della Provincia agirà in via sostitutiva raccogliendo e completando le informazioni relative agli incendi manifestatisi nel corso dell’anno.