Dipendente comunale in rivolta. Nessuno ha mai parlato“ finora per paura di ritorsioni e per non peggiorare la propria situazione. Parlo di coloro che, assunti in Comune, credevano di far carriera per puri meriti e non per altro. Non succede lì come non succede in ospedale dove forse le cose vanno ancora peggio.
Di chi la colpa? Sicuramente di chi opera clientelismo ma è di più di quegli organismi che dovrebbe avere nel dna la difesa dei lavoratori. Mi riferisco ai sindacalisti che invece, spesso e volentieri, sono “complici” del potere per tornaconti personali. Lo ha accennato, non sbagliando, un lettore deluso che si definisce “Dipendente comunale”, con il suo commento, ha creato un polverone.
Purtroppo anche lì però l’omertà regna e, non capita raramente che un dipendente, senza la tessera, deve legarsi ad un sindacato, non per essere tutelato ma per non essere penalizzato. La differenza è minima ma c’è. Chi c’è passato mi capisce.
Un altro argomento su cui ci faremo sentire nei prossimi giorni riguarda la mancanza di un teatro nella nostra città. La demolizione del Calabresi ha decretato la morte di una stagione teatrale che stava ricevendo consensi crescenti. Già da domani inizieremo a sentire coloro che, del decesso, subiscono le conseguenze, spettatori a parte.