SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – Sant’Egidio alla Vibrata si è classificata al primo posto, per la Regione Abruzzo, nell’edizione 2007 di “Comuni Ricicloni“. Si è svolta infatti sabato scorso 22 settembre a Orsogna (in Provincia di Chieti), la manifestazione che mira a premiare i Comuni che nel corso dell’anno si sono maggiormente impegnati nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani.

Organizzata da Legambiente e patrocinata dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia di Teramo, dalla Provincia di Pescara, dalla Provincia di Chieti e dalla Provincia de L’Aquila, la terza edizione del concorso ha visto, tra i 305 Comuni abruzzesi, ben 5 della Val Vibrata classificarsi tra i primi venti che hanno nel corso del 2006 superato il 40% di raccolta differenziata effettuata.

Se Sant’Egidio alla Vibrata si è classificato primo con il 68,34% di rifiuti riciclati, Torano Nuovo lo segue al secondo posto con il 66,99%.

Colonnella ha ottenuto il sesto posto (57,90%), subito seguito da Sant’Omero con il 53,69%.
Martinsicuro ottiene invece la ventesima posizione, con il 40,07% di raccolta differenziata effettuata.

Dato che l’incremento demografico di un paese influisce di molto sul grado di difficoltà di gestione dei rifiuti urbani di un’amministrazione comunale, Legambiente ha provveduto a stilare anche delle classifiche parziali in base al numero dei residenti di ogni Comune. Torano Nuovo è risultato primo fra i Comuni al di sotto dei 3 mila abitanti, mentre Colonnella seconda tra le amministrazioni che comprendono dai 3 mila ai 5 mila abitanti.

Martinsicuro invece è al primo posto tra i Comuni con oltre i 15 mila abitanti.

Una menzione speciale è inoltre andata a Nereto (38,11%) per la categoria di Comuni da 3 mila a 5 mila abitanti che hanno raggiunto il 35% di rifiuti riciclati.

«I livelli di raccolta differenziata in Abruzzo – ha dichiarato Antonio Ricci, presidente regionale di Legambiente – attestati su percentuali poco edificanti (solo il 16,12%) e con una tendenza di crescita lenta e niente affatto soddisfacente, a conferma di come tale pratica non sia ancora parte integrante delle politiche ambientali degli enti locali, trovano comunque valide eccezioni in istituzioni lungimiranti e in cittadini consapevoli, che alla logica del “tutto in discarica” hanno ritenuto più utile e civile contrapporre un sistema di gestione capace di recuperare materia prima e di determinare benefici sia ambientali che economici»