SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Chi voleva capire ha capito; mi dispiace se qualcuno si sia sentito offeso, ma le mie parole non erano assolutamente rivolte contro la città di San Benedetto o contro i suoi tifosi. Mi scuso se non sono stato chiaro».
Il presidente Gianni Tormenti torna così sulle dichiarazioni che avevano fatto tanto rumore al termine dell’incontro con il Sorrento, terminato con un mesto 1-1 (tanto che persino il sindaco Gaspari, per tentare di capire la situazione, ha cercato al telefono Tormenti già in mattinata). E precisa meglio il senso delle sue dichiarazioni, che, a caldo, erano sembrate effettivamente spropositate.

«Ci sono personaggi che stanno cercando di destabilizzare con le chiacchiere l’intero ambiente – continua il numero uno della Samb – Durante la partita, in tribuna, c’era chi, continuamente, fin dai primi minuti, si è rivolti a me e al resto della mia famiglia in maniera offensiva: ci gridavano che non ci possiamo permettere di gestire una squadra come la Samb, oppure che dobbiamo cacciar fuori i soldi, di spendere l’incasso della vendita di Morante. Già un anno fa era iniziato così, poi i risultati zittirono i facili critici. Ma adesso sono di nuovo alla carica».
C’è di più: «Già durante il riscaldamento, c’erano chi intimidiva i calciatori, dicendo, ad esempio, che “se non cacciate fuori le palle, dopo ci pensiamo noi”. La mia squadra non può scendere in campo con la paura».
Il concetto non fa una grinza. Tuttavia non potrà non riconoscere che qualche fischio sia legittimo…
«Ci mancherebbe. Ma preciso che questi comportamenti non sono arrivati dai tifosi della Curva, che ci hanno sostenuto alla grande. Ma altrove c’è chi iniziano a contestare dal primo minuto…».
Lei crede possibile una “rinascita”, come quella dello scorso anno?
«Certo, altrimenti non avrei più fiducia in Ugolotti e in Natali. Tutti possiamo sbagliare nella valutazione di un calciatore, ma il nostro progetto resta valido».
E cioè?
«Rispetto ad un anno fa abbiamo molti calciatori di proprietà: vogliamo arrivare a fine anno per confermare un blocco di 8-9 giocatori, rinforzarlo e giocarci le nostre chance già l’anno prossimo. Siamo convinti di aver fatto grossi sforzi già adesso, prendendo calciatori inseguiti da molte altre società. I Tormenti non ci stanno guadagnando con la Samb, ma ci stanno rimettendo tanti soldi. Ma lo facciamo con tutto il nostro cuore e la nostra passione».
Ma c’è qualcuno che vuole il male dei Tormenti e della Samb?
«Chi ha la coscienza pulita sicuramente non è stato toccato dalle mie parole. Ma da quando i Tormenti hanno acquistato la Samb, c’è chi non l’ha mandata giù e cerca di metterci in cattiva luce con le chiacchiere o scrivendo sui siti internet maldicenze su di noi. Se queste persone pensano che possano far meglio di noi, si faccia avanti».