SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’articolo [clicca qui] è da me condiviso pressoché totalmente. La positiva conclusione della questione delle uscite dalla Scuola Elementare di Via Moretti per me è stata una soddisfazione doppia: oltre a veder cessare una aberrazione gratuita, posso tornare a pensare che San Benedetto forse, e sottolineo forse, ha di nuovo un “quasi” sindaco.

Spiego prima il “quasi”: a mio avviso il sindaco continua ad usare “mezzucci” che denotano scarso rispetto per l’opposizione, anche se costruttiva, e non si addicono ad un primo cittadino, di qui il “quasi”. Mi spiego meglio: dire «approfondito il fatto che la decisione era stata presa dalla parte tecnica del Comune…. sentiti i genitori, la dirigente scolastica e i settori comunali competenti, ho dato disposizione…», senza citare (anche semplicemente come opposizione) chi “lo ha approfondito” significa non rispettare l’opposizione e usare “mezzucci di bassa retro-ideologia” (dire bugie pur di non riconoscere i meriti dell’avversario) che, secondo me, non si addicono ad un primo cittadino illuminato. E non è la prima volta.

Adesso spiego il “forse” (che chiarisce meglio anche il “quasi”): col mio commento all’articolo ho voluto precisare al lettore meno arguto che forse le conclusioni in esso tratte possono essere affrettate, che forse l’altro ieri, il sindaco si è semplicemente trovato di fronte ad una scelta obbligata e questa volta è stato rapido perchè consigliato da persona (fortunatamente) di buonsenso.

Se c’è stato un ipotetico percorso di redenzione ed illuminazione sulla via di Damasco (non mi riferisco alle questione “Moretti” ma al “riavere di nuovo un sindaco”) lo vedremo con i risultati della “riforma organizzativa” che Gaspari si appresta a varare. Le anticipazioni di cui io sono in possesso non mi convincono pienamente in tal senso: la semplice rotazione del sistema dirigenziale e direttoriale con qualche innesto non mi sembra sufficiente ad incidere profondamente un sistema che ha mostrato spesso carenze. Piuttosto ritengo maggiormente efficace un cambio più radicale della dirigenza.

Se invece sbaglio, perché quello dell’altro ieri era un prodromo, posso garantire che sarò molto contento: vorrà dire che il mio sforzo di continua denuncia delle carenze amministrative avrà avuto un senso, a prescindere dal fatto che il risultato possa essere stato raggiunto dalla parte politica opposta, l’ideologia non c’entra nulla…

Colgo l’occasione per rispondere anche a un commento dell’amico Tonino, che, se mi conosce – sa che faccio il commercialista – rispondo che ho molta dimestichezza in alcune materie e in quest’ambito svolgo maggiormente la mia attività politica e su molte questioni non ho avuto nessun problema a contraddire anche pareri tecnici se ero convinto dell’erroneità. Ma non ho la presunzione di essere un “tuttologo”, non sono abituato a fare presenzialismo su questioni che non riesco ad approfondire per mancanza di tempo o per scarsa competenza.

Mi è capitato di occuparmi della questione scuole perchè ho due figli che frequentano le Elementari di Via Moretti. Ho cercato di affrontarla anche con la responsabilità di amministratore. Non ho avuto modo né tempo di seguire più di tanto la questione della fruibilità del Lungomare da parte dei portatori di handicap, avevo i miei guai, politici e non. Ritiene Tonino che possano cambiare la situazione un controllo, da parte mia, dell’esistenza del collaudo e del certificato di agibilità?