SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ricordate la tolleranza zero, le minacce di far giocare le partite a porte chiuse, la massima severità nel caso di infrazioni alle normali regole di educazione di cui tanto si è parlato dopo la morte dell’Ispettore Filippo Raciti, morto durante gli scontri della partita Catania-Palermo?
Niente, lasciate perdere. Preistoria addirittura. Qui si vive in Italia, dove le leggi non si applicano ma si raggirano. E così, passata l’iniziale buriana, si sta lentamente tornando alla normalità.
Ricordate, ad esempio, le minacce di squalifica del campo in caso di esplosione di petardi e mortaretti? Ridicolizzate.
Ne abbiamo avuto un esempio a Pescara, quando gli “ultras” (?) abruzzesi hanno esploso almeno una ventina di petardi all’interno dello stadio, alcuni dei quali molto potenti, e soprattutto con l’invasione di campo, goliardica quanto volete, di un tifoso pescarese, avvenuta al 19′ del primo tempo. Una cosa del genere farebbe pensare ad una squalifica del campo. Invece, bazzecole.
Leggiamo sul comunicato ufficiale del Giudice Sportivo di Serie C: «Duemila euro di ammenda perché un proprio sostenitore scavalcava la recinzione rivolgendo gesti provocatori verso la tifoseria avversaria (…) e perché propri sostenitori introducevano e facevano esplodere diversi petardi e fumogeni». Duemila euro, o, come direbbe Bonolis, quasi quattro milioni del vecchio conio.
Ma non è l’unico buonismo del Giudice Pasquale Marino. La Juve Stabia se l’è cavata con appena diecimila euro di multa, per un lancio di bottigliette d’acqua semipiene, una delle quali ha colpito alla testa un guardalinee, oltre a due distinte invasioni di campo di due sostenitori stabiesi. Lo stesso è accaduto a Cava de’ Tirreni, dove tra le altre nefandezze, un accendino ha colpito alla testa l’arbitro. Altri episodi minori sono accaduti a Lecco, a Padova.
Ma non fa niente. Facciamo finta di nulla (presidenti, tifosi, giocatori, allenatori, giornalisti). Poi, alla prossima disgrazia, ricordiamo di piangere il più possibile.
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Se quello che è successo a Pescara o a Castellammare di stabia se fosse successo a SBT ci sarebbe stata come minimo la diffida del campo con una multa pesantissima. Per quanto riguarda la violenza negli stadi c'è da dire a riguardo che le recenti leggi anti-violenza hanno di fatto allontanato moltissimi tifosi dagli impianti. Badate bene: la gente non va più allo stadio non per via della violenza che in realtà viene quasi sempre strumentalizzata a senso unico dai media (ricordate Samb-Genoa?) ma per via di leggi che tendono a criminalizzare a priori chi si reca negli impianti sportivi.… Leggi il resto »
Sono d'accordo con te Pier Paolo! Volevo vedere se questi episodi fossero accaduti a San Benedetto… probabilmente ci avrebbero squalificato il campo per molto tempo!
E' una vergogna, l'impressione è che ci siano delle società "intoccabili" che vengono trattate con un occhio di riguardo perché, essendo già particolarmente esagitate, si arrabbierebbero ancor di più a seguito di provvedimenti disciplinari pesanti… Spero la nostra società si faccia sentire…
Se queste cose fossero accadute a san benedetto ci sarebbero gia stati arresti e diffide! Ovviamente verso la tifoseria di casa! Perchè anche qui al riviera verso i tifosi ospiti si è sempre un pò più clementi… ( vedi samb foggia scorso anno.. inivasione in campo di tifosi del foggia, e samb perugia… razzo dalla curva sud verso i distinti, ignorato da tutti i media perchè, PER FORTUNA, non successe nulla!)
Forse la serie C (a parte San Benedetto, che, non si sa perché, è il campo più "sorvegliato" della terza serie – anche se con la Salernitana siamo stati "graziati" anche noi dopo i ripetuti lanci di oggetti, un gesto secondo me altamente incivile, pur di fronte ad ingiustizie arbitrali) è ancora una zona franca… il "buonismo" del giudice sportivo mi sembra fuori luogo, aspettiamo il fatto clamoroso anche in C per dare un taglio a bombe carta, invasioni e lanci vari?