SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «La situazione non è bella, ma non è neanche disperata». Calma e gesso, afferma Stefano Visi, 36 anni e per questo il più “vecchio” della squadra, oltre che il giocatore che ha vestito per più stagioni la maglia rossoblu. Alternando momenti strepitosi (le due promozioni consecutive dalla D alla C1) ad altri più tristi (il periodo Venturato, il pessimo primo campionato in Serie D). Anche se non veste la fascia di capitano (assegnata in queste prime giornate a Tinazzi), Visi riveste però, più degli altri, il ruolo di chioccia della pattuglia rossoblu, in cui comunque non mancano gli uomini esperti, ricordando anche Palladini, Galeotti e Alteri.
Un punto in quattro partite: come uscire da una situazione del genere?
«La ricetta è sempre la stessa: lavoro e sacrificio. Solo così si può sperare di migliorare».
Ma i tifosi sono preoccupati: i più pessimisti guardano addirittura anche alle recenti esperienze di L’Aquila, Fermana e Giulianova, sconsolatamente ultimissime per tutto il campionato…
«Non credo che sia opportuno fare certi parallelismi. Innanzitutto in tutte e tre quelle società c’erano grandi problemi societari, cosa che ha influito non poco sul rendimento della squadra in campo. Ripeto, questa situazione non fa piacere a nessuno ma dobbiamo reagire per riacquistare la fiducia dei nostri tifosi».
Ugolotti, dopo la partita di Pescara, ha detto: «Ci metto la mia faccia e chiedo scusa. Ma anche i giocatori mi stanno deludendo, in particolare gli anziani». Ti senti chiamato in causa?
«Credo che le parole del mister siano normali data la situazione delicata in cui ci troviamo. E da parte mia riconosco che in questo momento è meglio preservare un giovane di venti anni, magari a discapito di chi, come me ma anche altri calciatori, ha più esperienza e sa come gestire meglio momenti simili. Anche perché il mister sa che possiamo dare di più; ad ogni modo, se qualcuno pensa che le sue parole possano indispettirci, si sbaglia di grosso».
Grande calcio a Pescara ma solo per dieci minuti. Poi, il vuoto; e non è la prima volta che accade. Perché?
«Questo è il nostro cruccio, fin dall’inizio della stagione. Adesso ci vorrebbe un episodio a nostro favore, un pizzico di fortuna; anche perché a fine stagione fortuna e sfortuna finiscono per compensarsi».
Si temeva una contestazione della tifoseria, e, invece, i supporter rossoblu hanno osservato gli allenamenti in tranquillità. Te l’aspettavi?
«Ci hanno dato una dimostrazione di grande maturità. Chiedo loro che domenica prossima ci diano il loro sostegno fino al 90° minuto; molti non ricordano che questa è una squadra giovane e molto rinnovata. Stiamo faticando a trovare una nostra identità forte e dobbiamo sforzarci di trovarla al più presto. Personalmente do a questa Samb una “giusta” fiducia. Non credo che dobbiamo essere per forza pessimisti».