SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Impianto diffuso o centralizzato? Pannelli fotovoltaici installati in un’unica centrale energetica alternativa oppure tanti punti energetici distribuiti per la città? E soprattutto, alla società Picenambiente Energia Spa conviene o non conviene impegnarsi in questo progetto?
Rispolverando la memoria, si può dire che la Picenambiente Energia è una controllata della Picenambiente e che questa società ha stipulato una convenzione con il Comune nel 2003, con la forma del project financing. L’azienda avrebbe bonificato la vecchia discarica comunale nel quartiere Ponterotto e in cambio avrebbe realizzato e gestito un progetto di energia alternativa. Inizialmente una centrale alimentata con biomasse, biogas e metano, che sarebbe sorta proprio nell’area della vecchia discarica. E che avrebbe portato energia con il metodo del teleriscaldamento ai condomini di viale De Gasperi, tramite dei tubi che tuttora spuntano tristi dall’aiuola spartitraffico. Infatti la centrale non sorse mai, bloccata dall’opposizione del quartiere Ponterotto e dalla legge Finanziaria 2007 che ha eliminato l’incentivazione statale per gli impianti che usano fonti non rinnovabili come il metano.
Perciò Comune e Picenambiente Energia, per evitare un contenzioso legale, studiano una modifica dei termini della convenzione. Un altro tipo di centrale, dunque, esclusivamente con fonti energetiche rinnovabili. Si pensa quindi all’energia fotovoltaica e ai pannelli solari.
Tecnici del Comune e di Picenambiente dall’inverno scorso valutano la fattibilità e la convenienza di questa nuova soluzione impostata sui pannelli solari. Attendendo ulteriori sviluppi del panorama legislativo nazionale, che nel campo delle energie registra costanti novità.
«Valutazioni tecnico-gestionali ed economiche», ci ha spiegato l’amministratore delegato di Picenambiente Leonardo Collina. Calcoli complicati, numerosi incontri fra la società, il settore Lavori Pubblici e il settore Ambiente del Comune per tirare le fila del lavoro fatto finora.

La domanda che facciamo a questo punto è: cosa succederà se Picenambiente Energia non reputerà conveniente e sostenibile la proposta di impianto fotovoltaico? Probabilmente – è una nostra opinione – si riaprirebbe il contenzioso con il Comune che era cominciato prima dell’approvazione della Finanziaria statale.