SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Quattro schiaffi, tutti meritati» abbiamo titolato ieri sul nostro settimanale Riviera Oggi. La sconfitta di Pescara è stata molto grave. «Visti oggi, nessuno dei ragazzi sembra meritare di giocare in Serie C» ha detto Ugolotti.
Ma questo passa il convento: il prossimo mercato è a gennaio e non c’è altra via di uscita che il sacrificio dei calciatori e dello staff tecnico. Cominciando dagli errori commessi: che non sono solamente di calciomercato ma, alla luce del misero punto conquistato fino ad ora, sono figlie di una strategia complessiva sia della società che del tecnico Ugolotti.
Per carità: il calcio è un gioco e la sua storia è piena di squadre sulla carta di fenomeni che poi si sono riscoperte, sul prato verde, di brocchi. Però il problema principale nasce dalla splendida seconda parte dello scorso campionato. Ugolotti, in quel periodo, modificò il 4-4-2 iniziale (a volte, in trasferta, anche 4-4-1-1) per approntare un 4-2-3-1 che diede ottimi risultati conditi da partite spettacolari.
Il tecnico, questa estate, è voluto ripartire da questo schema, chiedendo giocatori secondo lui adatti. Il guaio, però, risiede molto nelle tre mezzepunte, che l’anno scorso (Carlini, Visone e Desideri, di solito), erano in grado di attaccare e di difendere, soprattutto con Visone.
Avevamo scritto due settimane fa la fortuna di questa squadra sarebbe dipesa moltissimo dalla tenuta di Soddimo e Cia, i due esterni: niente da fare, invece. Purtroppo i due calciatori necessitano di tempo per crescere e per reggere il confronto: sono ancora troppo leggeri, non pronti per questo campionato. Se questi si accompagnano ad un Romanelli che ha ottime qualità tecniche ma scarsissima incisività e quasi nullo apporto in fase di contenimento, ecco che la squadra si consegna totalmente all’avversario. Inutile il lavoro faticoso dei mediani (quanto a Palladini, non chiediamogli la luna), pessimo l’apporto dei terzini, presi di infilata dagli esterni, ridicolizzati pure i difensori.
La soluzione? Difficile. Crediamo che al momento sarebbe il caso di rinunciare ad un modulo che fino ad ora non ha dato equilibrio. Giochi con al massimo due uomini offensivi (Curiale e Alteri o uno dei due con un fantasista) e cerchi al limite di racimolare qualche punticino utile per la salvezza, sperando in tempi migliori.