ASCOLI PICENO – I dati relativi agli incendi boschivi nello scorso anno appaiono in tutta la loro gravità, ma negli ultimi anni si consolida un miglioramento constante nella lotta che viene realizzata per contrastare i roghi. È quanto emerge dall’indagine realizzata da Legambiente e Protezione Civile, i cui dati sono stati resi noti a luglio 2007.
Nel 2006 sono andati bruciati 39.944 ettari in tutta Italia, nelle Marche “solo” 91 ettari (pochi, a confronto con i 13.470 della Sicilia). Nella nostra regione, nel quinquennio 2003/2006 gli ettari bruciati sono 590, divisi in un totale di 181 incendi.
Il dato inquietante emerso da questa indagine è che solo il 6% dei comuni italiani è in piena applicazione della legge 353/2000 sugli incendi boschivi; solo il 24% ha avviato un catasto delle aree percorse dal fuoco e soltanto il 12% ha avviato campagne di informazione alla popolazione sulla prevenzione degli incendi. Il dato, rispetto al quadro italiano, è nettamente migliore per le Marche: il 34% dei comuni marchigiani ha un catasto incendi e il 50% ha una politica di prevenzione incendi.
Alcune amministrazioni comunali si sono distinte per l’ottimo lavoro svolto nella mitigazione del rischio incendi boschivi: sono 15 i comuni a cui spettano le bandiere “Bosco Sicuro” – nelle Mache è stata consegnata a Camerino in provincia di Macerata – per la piena applicazione della legge quadro 353/2000, e per sei di questi è il secondo anno consecutivo che ottengono tale importante riconoscimento.
Nel 2006 la Liguria è capolista nella lista dei comuni più meritevoli nella lotta agli incendi boschivi: l’85% delle amministrazioni comunali liguri svolge un lavoro complessivamente positivo con un punteggio medio ottenuto di 7 su 10. Secondo posto per i comuni della Toscana, seguita dalla Campania e dalla Puglia. Le Marche sono al V posto.
Nella regione l’indagine è stata realizzata con un questionario inviato alle 22 amministrazioni comunali marchigiane. Solo 6 hanno risposto in modo completo. Su queste 6 amministrazioni si è basata l’analisi dei dati di Ecosistema Rischio Incendi 2007 nelle Marche (Tabella completa a lato).
Il risultato è che, secondo Legambiente, l’ecosistema è a rischio; il monitoraggio si è concentrato su tutti i Comuni che nel biennio 2004-2005 hanno subito almeno un incendio di estensione pari o superiore ad un ettaro.
Ma la situazione è in miglioramento, visto che nel 2006 i comuni interessati dal fuoco sono stati appena il 4%, di cui 7 in provincia di Ancona per un totale 36 ettari bruciati, 7 nella provincia di Pesaro Urbino per 16 ettari bruciati, 8 nella provincia di Macerata per 13 ettari bruciati ed infine ben 13 nella provincia di Ascoli Piceno per 26 ettari.
Nel 2003 la Giunta Regionale ha redatto un’integrazione alla legge quadro 353/2000 sugli incendi boschivi (la numero 2108 del 3 settembre 2003). Nelle motivazioni si legge: «La Regione ha ricevuto note e sollecitazioni dal Ministro degli Interni, dal Ministro degli Affari Regionali e dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile per adoperarsi nell’attuazione di quanto previsto nel sopra citato articolo della legge quadro in materia di incendi boschivi. (…)
Per tale motivo, con nota prot. n 2108 del 3 settembre 2003 (…) si portava a conoscenza dei Comuni della concreta possibilità di poterli supportare nel costituire il catasto incendi boschivi di legge soprattutto tramite l’opera del Corpo Forestale dello Stato».
Infine, nell’elenco completo, ecco i sei Comuni marchigiani: si classifica con ottimo solo Camerino (MC); con buono Piobbico (PU) e Pesaro; con scarso Genga (AN) e Matelica (MC); con insufficiente Montelabbate (PU).
Risulta evidente come delle 22 amministrazioni contattate dal Legambiente e protezione Civile – per la redazione di questa indagine – nessun Comune del Piceno abbia risposto in maniera completa.
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