ASCOLI PICENO – Anche il Piceno deposita la sua firma a favore della proposta di legge del V-Day (No ai parlamentari condannati; massimo due legislature per ciascun parlamentare; no ai parlamentari scelti solo dalle segreterie di partito): neanche la difficoltà burocratica nell’ottenere i permessi del suolo pubblico ha fermato il meet-up di Ascoli Piceno nell’organizzare una splendida giornata dedicata al V-Day, con ottima musica, ovviamente banchetti per la raccolta delle firme, amicizia, solidarietà e, soprattutto, voglia di cambiare.

«Sabato mattina, alle 8,30 – ci racconta Domenico Gennari, fondatore del Meet-up del capoluogo – stavamo ancora allestendo il banchetto e già tre persone erano lì, ad aspettare di firmare. Questo pomeriggio c’era addirittura una lunga fila di gente che aspettava di firmare, ed avevamo paura che i fogli vidimati non bastassero. A fine serata abbiamo sfiorato le 2.000 firme, un risultato che non ci aspettavamo».

Alle 23 c’era ancora gente che si avvicinava per firmare, se il banchetto non fosse stato chiuso probabilmente si sarebbe arrivati a fare le ore piccole.

«Abbiamo avuto molte presenze – racconta Tonino Silvestri che, al banchetto raccoglieva firme – e questo anche se i maggiori organi di comunicazione non hanno parlato del V-Day».

«Il gruppo comincia ad apparire vitale – parla Luciano Speranza – anche per l’impulso determinato dall’organizzazione del V-Day. Tanto che ci muoveremo anche per altre cause, anche con il sostegno del meet-up di San Benedetto del Tronto».

Nonostante la – ovvia – stanchezza degli organizzatori, sui vari meet-up non sono mancati i commenti di fine serata, di ringraziamento, di felicità, fino anche alle 2, le 3 di notte.

Le firme da raccogliere per la Proposta di legge di iniziativa popolare sono 50.000. Nel caso del V-Day, se si pensa che solo a Roma alle 20, ne erano state raccolte più di 15.000, è facile trarre la conclusione che le 50.000 sono state ampiamente superate. Beppe Grillo, il caustico comico organizzatore della giornata (era presente alla manifestazione di Bologna), ha dichiarato che sono state raggiunte le 300 mila firme.
La proposta di legge andrà discussa direttamente in Parlamento, senza passare per la Corte dei conti, con un segnale forte da parte del popolo.