SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ma come, ha il coraggio di tirar fuori il tema di una nuova farmacia a San Benedetto proprio l’ex assessore Gabrielli? Proprio lui, tra i più autorevoli esponenti dell’amministrazione che ha dissipato un capitale faticosamente costruito negli anni di governo di centro sinistra, vendendo (o svendendo?) l’unica farmacia di proprietà pubblica che aveva la città (sui modi e sui beneficiari di quest’operazione stendiamo un velo pietoso…) viene a fare la predica? Proprio chi ha sostenuto che la farmacia non rendeva nulla al Comune (allora gli altri Comuni che ce l’hanno sono pazzi?), ora pontifica sull’argomento?
Noi, che abitiamo nella periferia, caro Gabrielli, ci ricordiamo bene chi ha lavorato per darci un importante servizio pubblico per le persone malate, per gli anziani, per chi ha bisogno e chi invece – con un’operazione spregiudicata – l’ha trasformato in un’attività commerciale che arricchisce un privato.
Mi permetto di dare un consiglio al sindaco: non parli più di nuove farmacie, lasci che si faccia il corso naturale previsto dalla legge e – se la nuova farmacia dovesse aprirla un privato – non se ne dolga più di tanto. Rischierebbe di spendere energie per cercare di costruire qualcosa che poi magari, al primo vento di centrodestra (che mi auguro soffi il più tardi possibile sulla città), sarebbe immediatamente spazzato via.
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