SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sul sequestro giudiziario del Palacongressi la maggioranza deve ancora assorbire il colpo. E attendendo «con serenità e fiducia» l’operato della magistratura, i capigruppo dei partiti di centrosinistra vogliono fare chiarezza sulle scelte politiche portate avanti nella vicenda. A partire dal giugno 2006, nel momento dell’insediamento del sindaco Gaspari in cui subito si affacciò il dilemma fra il pagamento di una esosa penale alla Palacongressi srl o la continuazione del project financing voluto dall’amministrazione Martinelli.
«Il Palacongressi è rimasto inutilizzato per troppo tempo. A parte le prefinali di Miss Italia e alcuni eventi svolti ultimamente, in precedenza esso ha davvero meritato l’appellativo di cattedrale nel deserto. Il centrosinistra si è sempre battuto contro il passaggio del Palacongressi ai privati. Ma poi il compito di una forza di governo è quello di valutare la situazione esistente, per ottenere un vantaggio o almeno limitare l’impatto negativo di quello che poteva apparire come un danno alla città».
Di qui, secondo la nota dei partiti di maggioranza, l’intuizione del “Patto per lo sviluppo” con i gestori del Palacongressi e le forze economiche e sociali della città, per salvaguardare la vocazione convegnistica della struttura. In questo contesto c’è anche la futura realizzazione da parte di un privato di un hotel a cinque stelle nella zona non urbanizzata a ovest del “panettone”.
«SERVONO ATTEGGIAMENTI COSTRUTTIVI». La nota di Evangelisti (Ds), Palestini (Margherita), Sestri (Sdi), Bruni (gruppo Unione), Marinucci (Verdi) e Primavera (Rifondazione) include anche un invito all’opposizione. «Alcuni di quelli che hanno promosso questo project e l’hanno votato il 10 settembre 2004 oggi sostengono che bastava pagare la penale di 500 mila euro per annullare il provvedimento. Altri mentono sapendo di mentire, e con infinita spudoratezza affermano di aver sempre avversato il progetto del Palacongressi ai privati, avendolo invece sostenuto con pensieri opere e omissioni. La città ha bisogno di un atteggiamento più costruttivo e non di scorrettezze dettate da atteggiamenti preconcetti».