di Paolo Canducci*
«Mi dispiace dover leggere che a questioni politiche si risponde con pettegolezzi. Non sono un moralizzatore e ho tanti amici che gestiscono stabilimenti balneari.
I Verdi non hanno nulla contro questo o quel concessionario, contro questo o quel costruttore, ma pongono delle questioni precise: nel programma dell’Amministrazione c’è il rispetto delle regole? Sì, e allora bisogna fare quello che si è promesso ai cittadini. Se le regole sono sbagliate bisogna impegnarsi per cambiarle, non dimenticando che l’interesse pubblico è sempre al primo posto.
In merito alla mia presenza alla Medusa, caro Cava, non ho mai inaugurato ufficialmente il locale anche se dal mio amico Franco vado spesso soprattutto a pranzo, lui sa bene e gli faccio storie per la posizione degli ombrelloni, per la musica, per i cassonetti lasciati fuori, ma non mi sognerei mai di interrompere una eventuale procedura di contestazione nei loro confronti. Non è la politica che ha deciso da dove cominciare, ma come ho avuto modo di dire più volte, l’ufficio urbanistico ha usato il criterio della risalenza nel tempo degli abusi accertati in via definitiva. Da sempre dico che gli abusi riguardano il 60% degli stabilimenti, “Da Andrea” è uno di questi, non certo il solo.
Quindi caro amico Cava, giovane come me, aiutami a trovare qualche buona idea per San Benedetto»
*Assessore per il partito dei Verdi del Comune di San Benedetto del Tronto


di Andrea Marinucci*

«Luigi Cava dopo aver “calunniato” Daniele Primavera su Maremoto, ci ha deliziato di un bis prendendo come bersaglio un altro consigliere di maggioranza di un partito minore. Chi gli avrà suggerito questa tendenziosa accusa?
Per diventare un buon detective dovrebbe innanzitutto scegliersi degli informatori più seri e non accettare come dogma, qualsiasi “vernecchia”.
La prima ed unica volta che ho messo piede allo chalet Medusa, invitato da Pietro D’Angelo, è stato nella primavera del 2006, in occasione della presentazione della lista dei Verdi per le amministrative della nostra città.
Grazie anche al contributo di Cava, in quel periodo, il municipio era commissariato, e il territorio facilmente sottraibile ad una efficace azione di controllo.
Ricordo all’investigatore, che sono consigliere comunale da Giugno 2006 e che gli Uffici competenti hanno iniziato la lotta all’abusivismo nella primavera del 2007 con il famoso dispiegamento di ruspe presso lo chalet Da Andrea.
Non credo di essere così famoso da aver lasciato in quello chalet una impronta così indelebile, tant’è che i proprietari nemmeno mi conoscono, quindi vorrei sapere quale ingegnosa fonte sia stato in grado di generare tale scoop?
Riflettendo sulla vicenda delle bancarelle che non hanno rispettato una delibera del Consiglio Comunale con relativa ordinanza del Sindaco, mi viene in mente che… il bue disse cornuto all’asino»
*Consigliere per il partito dei Verdi del Comune di San Benedetto del Tronto