SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Terminata la tregua di Ferragosto, riprende a pieno ritmo il dibattito politico. A “riaccendere i motori” è il gruppo consiliare di Forza Italia, con alcune osservazioni su due recenti deliberazioni del consiglio comunale, approvate lo scorso 14 giugno, riguardanti il PEEP (Piano per l’edilizia economica popolare) del comprensorio SS.Annunziata.

Nel documento presentato dal partito, il capogruppo Bruno Gabrielli individua due «macroscopici motivi di censura» delle delibere (la n.100 del 14/06/07 “Variante al P.E.E.P. “Comprensorio SS. Annunziata” – Adozione ai sensi dell’art. 30 della L.R. 34/’92 e s.m.i, e la n.101 del 14/06/07 “P.E.E.P. “Comprensorio SS. Annunziata” – Assegnazione di lotto per l’edificazione in diritto di superficie all’ERAP di Ascoli Piceno) e di conseguenza ne chiede l’annullamento “in quanto fondate su scelte urbanistiche inammissibili adottate in violazione delle norme tecniche di attuazione del PRG, applicabili al caso in specie”.

Il primo motivo di censura della deliberazione sulla Variante al Peep rilevato da Forza Italia riguarda il metodo di dimensionamento del piano. Per il capogruppo Gabrielli, l’Amministrazione comunale, «invece di rispettare le prescrizioni delle norme tecniche di attuazione del Prg, tenta altre strade non percorribili per aumentare artificiosamente il numero di abitanti e creare residuali aree fondiarie su cui disporre l’improponibile torre ed altro. Il ritardo accumulato dalla Giunta nel reperimento di nuove aree Erp costriunge la giunta a funambolismi urbanistici palesemente inammissibili».

Il consigliere sottolinea come il piano particolareggiato Peep della zona Annunziata sia stato ben progettato, costruito e proporzionato «applicando i consueti metodi di valutazione della popolazione insediabile e dei conseguenti servizi pubblici da prevedere» ma aggiunge anche che lo stesso piano è attualmente «carente sul piano costruttivo e delle opere di urbanizzazione».

Altro motivo di censura proposto da Forza Italia quello riguardante la fattibilità della cosiddetta “torre” prevista nel planivolumetrico e destinata ad ospitare alloggi a prezzi agevolati per anziani e studenti, ritenuta impossibile in quanto gli spazi non sarebbero sufficienti. Per Gabrielli questa tesi prevarrebbe in forza del «mai abrogato DM 2.4.68 che, all’art. 9, prevede che la distanza tra edifici debba essere non inferiore all’altezza dell’edificio più alto che nel caso specifico è costituito dalla torre, alta 43 metri, la quale dovrebbe essere posta a pari distanza da tutti gli altri edifici realizzati».

Queste le osservazioni da cui scaturisce la richiesta d’annullamento della delibera (n.100) sulla variante all’area Peep dell’Annunziata e, considerato il diretto rapporto di consequenzialità, di quella (n. 101) sull’assegnazione del lotto per l’edificazione di alloggi popolari.