Samb. Vedo e leggo che il mio ottimismo è condiviso da molti nostri lettori (abbiamo superato per 4 volte le sei mila unità quotidiane nel mese scorso). Le eccezioni sono rarissime, appena il 2%. Quali saranno i motivi?
Innanzitutto, credo, lo stesso che citai nel mio ultimo “DisAppunto rossoblu”: la conferma di Ugolotti e l’ottimo rapporto che ha instaurato con la famiglia Tormenti. Dico, stavolta, famiglia perchè, se il presidente ha le maggiori responsabilità (nel bene e nel male) gli altri due fratelli stanno facendo bene la loro parte in termine di comunicazione. Settore che fa capo a Marcello, coadiuvato da Franco, dal nipote e dalla a.s. Vinciguerra. Si sta cercando di ridare alla Sambenedettese Calcio l’immagine pulita e romantica che ha avuto per tantissimi anni, per l’esattezza fino al campionato di serie B 1989-90.
La città (anche la parte non sportiva) sta apprezzando e, sicuramente, darà una mano al progetto che, però, è sbagliato finalizzarlo a tempi brevissimi. Una ricostruzione di questo tipo (senza un grande finanziatore) ha bisogno del tempo giusto (provvidenza a parte che potremmo anche meritare dopo tante sofferenze). Soltanto se sapremo aspettare facendo ogni anno un passo (magari due) avanti, la nostra gloriosa squadra di calcio potrà raggiungere quella serie cadetta che per oltre vent’anni è stata la sua casa.
La prova del fuoco arriverà nel momento in cui società e squadra vivranno periodi negativi: andranno superati con l’intelligenza e non con l’impulsività.
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