SAN BENEDETTO DEL TRONTO In qualità di presidente della VI Commissione consiliare Turismo, in seguito alla realizzazione della quarta “Notte Bianca” sambenedettese, ritengo opportuno illustrare alcune considerazioni.

La Notte Bianca è senza dubbio una iniziativa che va sostenuta. I commercianti hanno avuto il grandissimo merito di avere importato a San Benedetto un modello di grande successo; il coinvolgimento di decine di migliaia di persone è di per sé un risultato eccezionale.
Tuttavia, anche se la Notte Bianca luccica molto, non è tutto loro. Quella che in molte altre città (non solo Roma, ma anche Ascoli e Teramo, ad esempio) è un contenitore culturale e d’intrattenimento di qualità, a San Benedetto si riduce a (cito testualmente un articolo apparso in questi giorni): “un contenitore di eventi che vede come elemento principale l’apertura degli esercizi commerciali del centro fino alle 6”.
Naturalmente la responsabilità di quella che, dal mio punto di vista, è una degenerazione, non è affatto dei commercianti, che legittimamente perseguono i loro obiettivi (cioè far si che migliaia di persone assaltino i loro negozi attirate dal luccichìo degli sconti e di una “movida” tutto sommato davvero povera, fatta di bagni di mezzanotte, cornetti all’alba, personaggi quasi famosi e normalissima discoteca all’aperto), ma è della politica, che già da anni avrebbe avuto – se ne fosse stata in grado – tutto l’interesse a sostenere l’iniziativa e aiutarla a evolversi, interpretandola come un’occasione di crescita per tutta la cittadinanza e non solo per un suo settore.

È venuta fuori in più di una occasione, inoltre, una marcata inadeguatezza della macchina organizzativa, che non si è limitata al prevedibilissimo caos dei parcheggi, ma anche a una pessima gestione dei rifiuti, a un servizio d’ordine inesistente, a fenomeni di commercio abusivo dilaganti, a occupazioni incontrollate di spazio, all’impossibilità di garantire l’accesso ai mezzi di soccorso e quant’altro.

Per questi motivi mi auguro che nei prossimi anni ci siano da parte di tutti gli attori il coraggio e volontà di rivedere la formula della Notte Bianca, da una parte allargandone la pianificazione all’amministrazione, dall’altra usufruendo di mezzi più ingenti messi in campo non solo dai privati ma anche dall’ente pubblico, che dovrà garantire non solo pieno sostegno organizzativo, ma anche un sostanzioso contributo finalizzato a interventi culturali e di promozione, come avviene in tutte le Notti Bianche d’Italia.

Un evento di tale portata, che di fatto sconvolge per 24 ore l’intera città, non può prescindere dalla direzione della Politica, rappresentante di tutti i cittadini, né essere lasciata nelle mani di singole organizzazioni corporative, per quanto meritevoli e responsabili.

*Daniele Primavera, consigliere comunale Rifondazione Comunista – presidente Commissione consiliare Turismo