SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Durante il Consiglio comunale aperto sulle novità del sistema sanitario regionale del 27 luglio è giunto un accorato appello a un maggior peso dei territori nelle scelte centrali da parte dei sindaci di Grottammare, Montalto Marche, Cossignano, Ripatransone e Monteprandone.
Anche il sindaco di San Benedetto Gaspari ha parlato di “completo sostegno al Piano”, apprezzando l’approfondita analisi dell’esistente presentata dal dirigente regionale Ruta e l’abbandono di una prospettiva troppo centrata su Ancona, a favore invece delle periferie, a nord e a sud, del coinvolgimento dei territori, e con un ruolo importante per le Aree Vaste, anche in collaborazione con le cliniche private, ma senza sovrapposizioni.
In apertura di seduta, dopo i saluti della presidente del Consiglio Giulietta Capriotti, era intervenuta l’assessore alle Politiche della città solidale Loredana Emili, che a sua volta ha elogiato la ritrovata compattezza dei sindaci, per poi fornire alcuni elementi di criticità della sanità regionale, per esempio ricoveri, visite specialistiche e ricorso ai farmaci non sempre realmente giustificati. E poi carenze di personale, di attrezzature e strutture.
Tra gli obiettivi auspicati dall’assessore sambenedettese, l’offerta di buone specializzazioni di emergenza, cardiologia, neurologia, servizi per disabilità, anziani, maternità, infanzia, nuove fragilità. La Emili ha inoltre accennato alla cessione dell’immobile di via Romagna da parte dell’Asur 12 e al bando già pubblicato per rinnovare i locali dell’emergenza all’ospedale civile.
Interventi poi dei consiglieri comunali Pasqualino Piunti e Giorgio De Vecchis (An), Francesco Bruni (Unione), Palma Del Zompo (Ds), Bruno Gabrielli (Forza Italia), Antonio Felicetti (Lista Martinelli). Dei consiglieri regionali Guido Castelli (An, relatore di minoranza del Piano in consiglio regionale), Vittorio Santori (Forza Italia), Giuliano Brandoni (Rifondazione Comunista), di Mario Neroni, del sindacalista Francesco Neroni (segretario provinciale Cgil, che ha parlato di un eccesso di investimenti sugli ospedali e di “poteri forti” al suo interno), del dottor Luigi Olivieri (consigliere di amministrazione della clinica privata “Villa Anna”).
IL CENTRODESTRA Piunti, Castelli, De Vecchis, Santori e Gabrielli hanno avanzato dubbi sull’effettiva realizzazione del Piano, hanno espresso preoccupazioni sul disavanzo della Asur, dibattuto con Brandoni del ruolo della sanità privata (limitata a livello regionale per i meriti di quella pubblica secondo Brandoni, prezioso supporto per evitare guai peggiori secondo gli esponenti del centrodestra).
I dati sulla mobilità passiva sarebbero la prova, secondo De Vecchis e Gabrielli, del fallimento della gestione sanitaria regionale. Gabrielli ha quindi chiesto un’assunzione di responsabilità e le dimissioni dei vertici sanitari.
ALTRI INTERVENTI Bruni ha auspicato che il Piano possa essere realizzato, mantenendo il ruolo del sistema pubblico. La Del Zompo ha chiesto di spezzare l’incomunicabilità tra medici di base e medici ospedalieri, creando un clima di fiducia che sarebbe alla base di un sistema efficiente. Olivieri ha rivendicato il ruolo del privato, che sarebbe stato supportato più dalla Regione Abruzzo che dalle Marche, dato che arrivano oggi nuovi capitali privati anche a San Benedetto.
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