SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si può essere eroi anche a 12 anni. A Cecilia Michetti, di Ascoli Piceno, non è certo mancato il coraggio e la forza d’animo quando ha visto un giovane africano annaspare in mezzo al mare tranquillo del tramonto.
Il giovane – di probabile nazionalità senegalese, uno dei tanti venditori abusivi presenti sulle spiagge – stava facendo un bagno refrigerante dopo una giornata di lavoro sotto il solleone. L’acqua è calma, i fondali molto bassi, ma vicino alle scogliere di fronte allo stabilimento balneare “Giacomino” c’è un forte dislivello nel fondo, quella che in gergo si chiama “buca”, a una trentina di metri dalla riva.
Il senegalese non si accorge della fossa e in un baleno passa dall’acqua bassissima all’acqua alta. Si spaventa, evidentemente non sa neanche nuotare, comincia a bere acqua e fare cenni di aiuto con le mani. A un certo punto – hanno poi riferito alcuni presenti – è con la testa sotto il livello dell’acqua e ha solo le mani a galla che disperatamente chiedono aiuto. Probabilmente aveva anche dei crampi muscolari.

A quell’ora non è più obbligatoria la presenza in spiaggia dell’assistente dei bagnanti degli stabilimenti balneari.
Cecilia – nuotatrice agonistica con la società sportiva ascolana Albatros – è già in acqua quando assiste alla scena. Subito si avvicina al punto dove si sta consumando il dramma, prende per le braccia il giovane senegalese che nonostante la corporatura robusta pesa almeno il doppio di lei.

Poco dopo accorre anche il figlio del proprietario dello chalet, il 17 enne Antonio Trevisani. Intanto il giovane di colore annaspa e scalcia, come fa chi sta per affogare. È difficile tenerlo a galla, non ha il controllo delle proprie azioni, la paura lo rende agitatissimo. Si tuffa in acqua anche il padre di Cecilia, Stefano Michetti. Lo segue l’amico Marco Marchetti, arriva anche un pattino guidato da un bagnante che si trovava sul posto, che finalmente trasporta il senegalese sulla riva.
Alcuni sanitari della Guardia Medica, nel frattempo allertata, hanno rilevato che il giovane aveva ingerito molta acqua e che si trovava in stato di choc. Poco dopo hanno disposto il suo ricovero in ambulanza al Pronto Soccorso dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto.
Incerta l’età del senegalese, forse intorno alla ventina. Probabilmente si tratta di un clandestino, data la presenza nella stessa zona di altri giovani connazionali intenti alla stessa attività di vendita ambulante che non hanno voluto dare alcuna generalità e si sono subito dopo dileguati.

Ha collaborato Raffaella Filippini