MARTINSICURO – Nei giorni scorsi a Martinsicuro un’insolita protesta ha visto protagonisti diversi turisti che si sono recati dal sindaco Abramo Di Salvatore per manifestare il loro malumore. La causa è da attribuire all’ampliamento di una concessione demaniale avuto da uno stabilimento balneare nei pressi di via Silone, che ha ridotto il tratto di spiaggia libera vicino, impedendo così ai turisti di «andare comodamente a piedi in spiaggia».
In base al Piano Spiaggia approvato dalla precedente amministrazione Maloni, a causa dell’erosione del litorale, ogni stabilimento può chiedere un ulteriore ampliamento da 30 a 50 metri del proprio tratto di arenile. Questo però ha fatto sì che gli spazi riservati alla spiaggia libera subissero un restringimento e quindi molti turisti che alloggiano nel centro di Martinsicuro si sono visti costretti a spostarsi verso altre zone più distanti.
Il sindaco ha ricevuto in comune i turisti, ha ascoltato le loro proteste e ha spiegato le modalità dell’ampliamento delle concessioni, che non lascia spazio ad ulteriori repliche.
«Vorrei ricordare ai turisti – ha dichiarato Di Salvatore in seguito – che Martinsicuro è uno dei paesi con il maggior numero di spiagge libere rispetto a tutte le altre località della zona e che in altre cittadine dove il numero di tratti di arenile pubblico è ridotto al minimo consentito dalla legge, la maggior parte dei villeggianti è costretto ad usufruire degli stabilimenti balneari e a pagare decine di euro al giorno per recarsi in spiaggia».
La località truentina, infatti, ha solo il 30 per cento delle sue spiagge impegnate privatamente.
Ma le proteste sembrano non placarsi, anche in considerazione del fatto che in un tratto di spiaggia libero al centro di Martinsicuro dovrebbe sorgere per il prossimo anno uno stabilimento balneare a servizio di un’associazione di disabili. «Non abbiamo nulla in contrario contro questa associazione – ha dichiarato un turista – ma lo spazio poteva essere ricavato altrove. Attualmente ci rechiamo in spiaggia comodamente a piedi o in bici. Se la spiaggia libera sarà eliminata dovremo muoverci in maniera diversa».
Magari fare quattro passi in più lungo il litorale truentino per recarsi in spiaggia potrebbe essere una piacevole occasione per i turisti di schiarirsi le idee e rendersi conto che quando si è ospiti bisogna accettare e rispettare le esigenze di tutti, in primo luogo quelle dei residenti del posto.
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PRENDO ATTO CHE DI SPIAGGIA LIBERA A MARTINSICURO CE NE SIA MOLTA PIU CHE SAN BENEDETTO,CIO NON TOGLIE CHE NON DEVONO ESSERE GLI ALTRI A DECIDERE QUANDO UNO DEVE PASSEGGIARE,ALTRIMENTI DIVENTA UNA MARCIA- AL RINFRESCARSI LE IDEE,FORSE LI AL MARE SI VA DI NOTTE?
RIGUARDO AI COSIDDETTI ( OSPITI ),SONO QUELLE PERSONE CHE TIRANO FUORI I SOLDI A BENEFICIO DEI RESIDENTI,VISTO GLI AFFITTI CHE SI PAGANO,PER NON PARLARE DI TUTTI GLI AUMENTI DI QUESTO PERIODO,SEMPRE A BENEFICIO DELLA COMUNITA
Se i "villeggianti" vogliono interagire con Martinsicuro almeno devono sapere questo: Inizio Citazione … "-Il pagamento dell' ICI non include l' affitto della spiaggia. Se si vuole influire sulle scelte della città bisogna partecipare attivamente e proporre idee. – Gli ombrelloni, lettini, sdraio, sedie, secchi, gazebo, etc.. che lasciano perennemente sulla spiaggia fa sembrare il lungomare una specie di discarica. Devono portarseli ogni sera nelle loro “casette” […] – Quando tornano nelle loro città di residenza non devono necessariamente affittare le loro case a prostitue e clandestini che rappresentano la vera piaga per Martinsicuro. – Devono impegnarsi a chiedere degli… Leggi il resto »
Se non sbaglio l'ampliamento delle concessioni veniva effettuato sulla base dei noti fenomeni erosivi a cui la costa Martinsicurese era sottoposta e che pertanto l'amministrazione comunale concedeva delle aree limitrofe quale "compensazione"
per quella non presente per l'erosione. Difatti le aree in compensazione erano pari a quelle erose. Mi pare che tali fenomeni, fortunatamente, non si siano presentati quest'anno per cui non si comprende la necessità di concedere ulteriori aree limigtrofe.