SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «La pesca può tornare a essere il motore trainante dell’economia sambenedettese. Il turismo, dati alla mano, non ha lo stesso peso, ma attira tutti i finanziamenti».
Nazzareno Torquati, ex marinaio, oggi imprenditore del settore ittico, già assessore comunale dell’amministrazione Perazzoli, parla da amministratore delegato del Cerf Pesca (consorzio europeo di ricerca e formazione sulle tecnologie della pesca). C’è chi lo considera una sorta di “grillo parlante” della politica sambenedettese, l’uomo delle verità scomode, la voce fuori dal coro.
I PESCATORI DEL FUTURO. Lo sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche e la sicurezza dei lavoratori sulle navi sono i punti focali dell’attività del Cerf. I fondi europei e la collaborazione con enti e istituzioni pubbliche e private sono i percorsi che il consorzio vuole seguire per sviluppare i suoi progetti (vedi documenti allegati).
IL PESCHERECCIO A CELLULE COMBUSTIBILI. San Benedetto innovò la pesca di inizio secolo con il primo natante a motore destinato alle attività di pesca, grazie all’ingegno di monsignor Federico Sciocchetti. Oggi il Cerf segue gli studi che vengono compiuti in Islanda e in Scandinavia sui traghetti alimentati dalla propulsione delle celle a combustibile (fuel cells) in cui l’idrogeno e l’ossigeno vengono fatti reagire per produrre energia elettrica. Si tratta di un sistema innovativo per la generazione di energia in molteplici settori, anche militari (sommergibili).
«Una generazione di motoristi imbarcati sui pescherecci atlantici ha subito sulla propria pelle le conseguenze delle inalazioni dei combustibili tradizionali. Gente morta a sessanta anni per malattie polmonari e tumori. Ricercare nuove soluzioni tecnologiche è qualcosa che dobbiamo alla loro memoria», spiega Torquati.
L’INNOVAZIONE E LA SAN BENEDETTO “DORMIENTE”. La pesca nella nostra città sta morendo. Le nuove generazioni non si imbarcano in un lavoro così duro e usurante, nelle condizioni attuali. La manodopera è costituita in gran parte da lavoratori extracomunitari, specialmente tunisini. «San Benedetto è ostile all’innovazione e cerca solo i benefici dell’immediato», è il concetto ribadito da Torquati anche in seguito all’inaugurazione del nuovo lungomare (clicca QUI). «Così perderemo la nostra identità sociale e diventeremo una città di “nomadi” alienati. Una città malata: i sintomi sono l’alto numero di tossicodipendenti e la fuga dei laureati e delle intelligenze».
LA POLITICA CHE FA? L’assessore alle Politiche del Mare Settimio Capriotti assicura che il Comune tiene in gran conto le idee di Torquati e del Cerf. «Abbiamo rinnovato la convenzione e ci attendiamo molto. Vogliamo ripristinare i rapporti interrotti in passato, quando non si trovavano i soldi neanche per l’allaccio del telefono nella sede di via Colombo».
IL NUOVO CDA DEL CERF PESCA. L’ assemblea dei soci ha eletto come nuovo presidente Matteo De Carlo, rappresentante della cooperativa associata PescaAmbiente, in sostituzione del presidente dimissionario sig. Nicola Merlini.
Nel consiglio di amministrazione sono stati confermati Nazzareno Torquati e Luigi Taffoni e inseriti Giuseppe Merlini della società Remer srl e il professor Alberto Felici dell’ Università di Camerino, indicato dal Comune di San Benedetto. Fra gli altri progetti in corso di studio, la produzione di energia pulita sfruttando il gradiente termico fra i fondali e le superfici marine e l’istituzione di un centro di formazione permanente nei casolari della Riserva della Sentina.
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