SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Certo che quanto ad osare, questo sindaco conosce pochi rivali. Perfino Gabriele D’Annunzio – che coniò il famoso motto Memento audere semper – posto davanti a tanta inusitata audacia impallidirebbe. Peccato però che il suo osare è puramente legato al mondo della fantasia e non a quello della realtà».
Ironizza così in una nota, diffusa nel pomeriggio di oggi, il capogruppo consiliare di Forza Italia Bruno Gabrielli, già assessore nella giunta di centrodestra guidata da Domenico Martinelli fra il 2001 e il 2005.
«Ditemi voi se non ci vuole del coraggio a raccontare che il cinema Calabresi poteva essere salvato se l’orco Martinelli avesse fatto scattare le norme di salvaguardia nel momento in cui il diabolico professor Bellagamba iniziò a lavorare sul Piano Regolatore», si chiede Gabrielli con sarcasmo.
Ma la demolizione del cinema di viale Buozzi per far posto a quaranta appartamenti, secondo il centrosinistra, dipenderebbe da una cattiva gestione in materia urbanistica durante l’amministrazione Martinelli?
A tal proposito l’ex assessore aggiunge: «Se in questa città si è tornati a parlare di Prg lo si deve al centrodestra che con l’ausilio di altre forze politiche del centro sinistra e la benedizione di Verdi e Pdci, bocciarono sonoramente i Prusst ereditati da Perazzoli e Gaspari». Proprio quei Prusst (programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio) che per Gabrielli sarebbero stati «il più grande scempio urbanistico cittadino di tutti i tempi. E ci volle molta determinazione nel momento in cui si sapeva perfettamente che si sarebbe andato incontro a una marea di ricorsi al Tar da parte di quei costruttori coinvolti nella realizzazione dei Prusst che avrebbero invocato danni per milioni e milioni di euro».
Il capogruppo di Forza Italia accusa Gaspari di non avere credibilità non solo per la questione dei Prusst ma anche per la gestione della vicenda Palacongressi. L’attuale sindaco, quando era all’opposizione, aveva infatti contestato aspramente il project financing per il completamento della struttura e ora la sua amministrazione lo ha portato avanti per non essere costretta a versare una penale di 500 mila euro alla famiglia Calabresi.
Se avesse voluto, sostiene Gabrielli, Gaspari avrebbe potuto osare di più e pagare la penale, pur di far rimanere il Palacongressi in mani esclusivamente pubbliche.
«Non ci venga a raccontare che 500 mila euro sono troppi, poiché conti alla mano sono tanti e quanti quelli che verranno spesi in feste e festicciole varie dalla sua allegra amministrazione solo per questa estate».
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Addirittura scomodare Gabriele D'Annunzio!!..con memento audere semper..si.. ma lo diceva D'Annunzio!!..
La sua ex maggioranza e' stata abbandonata dal suo ex Sindaco non certo fedele al motto..donec ad metam et ventis adversis!!
Parlare non costa nulla,non guardare indietro non costa nulla,e poi ci si puo' anche permettere di essere..immotus nec iners..tanto chi se ne accorge!!.
L'importante e' far credere che..non ducor,duco..sappiamo che non e' cosi' ma il dire arriva sempre prima del fare..o no!!
Qualche tempo fa qualcuno a proposito di Gabrielli sosteneva che se non ci fosse stato si sarebbe dovuto inventare. Ebbene lui c'è e si fa sentire. Complimenti e speriamo che continui così perchè una sola rondine non fa "primavera"
Parole, parole, parole. Non voglio scomodare nessun "Grande", citando le sue frasi, basta guardare i dati di fatto: l' "operazione Calabresi" (trasformazione del cinema e assegnazione Palacongressi) e' iniziata con Martinelli e si e' conclusa con Gaspari. Tutto il resto e'…noia!
E' singolare che un appartenente alla precedente maggioranza rinneghi così clamorosamente una delle decisioni più "qualificanti" della passata Amministrazione.
Fra l'altro era inserita in un contesto di privatizzazioni che doveva comprendere la Farmacia Comunale di Porto d'Ascoli, la Palazzina Azzurra (!!!), Scuole al Paese Alto….
Che si rimproveri a chi guida la Giunta attuale, di non aver contrastato con sufficiente energia una decisione presa dalla propria compagine politica è il trionfo delle parole in libertà.
Che poi si sarebbe dovuto ragionare con maggiore serenità sulle possibili azioni per impedire questa grossa stupidaggine è tutto un altro paio di maniche.