SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo otto mesi di “gestazione” ha visto finalmente la luce l’ultimo tratto del lungomare di Porto d’Ascoli, oggetto di un sostanzioso restyling da parte dell’amministrazione comunale. L’inaugurazione della nuova passeggiata è avvenuta sabato 7 luglio alla presenza delle autorità civili e militari cittadine, del vescovo diocesano mons. Gervasio Gestori e di un folto numero di persone, curiose di scoprire la nuova “veste” del lungomare.

La riqualificazione del secondo tratto del viale ricalca nei contenuti e nell'”anima” quello della prima “tranche”, realizzata dalla precedente amministrazione, targata centrodestra. Ma il vero padre dell’intera passeggiata è l’architetto Farnush Davarpanah, che ha confessato la sua emozione e quella degli operai che hanno eseguito i lavori: «Ho visto un coinvolgimento emotivo diverso dal solito da parte di chi ha lavorato per la realizzazione di quest’opera».

Sicuramente l’aspetto che più colpisce nell’arredo del viale è il susseguirsi di sei caratteristici giardini: il più curioso è senza dubbio quello “multisensoriale“, impreziosito da una miniatura in bronzo dell’artista locale Teodosio Campanelli. Molto apprezzato dai più piccoli il giardino dei “bambini”.
Soddisfatto anche il sindaco Gaspari, che, nel riconscere i meriti dei suoi precedessori nella realizzazione dell’intervento (il primo cittadino aveva tralaltro invitato l’ex sindaco Martinelli che però non è potuto intervenire perché fuori città) ha promesso di voler proseguire l’opera di riqualificazione del lungomare, puntando su di un progetto ancora più innovativo: «Ci eravamo impegnati a concludere il progetto avviato dalla giunta Martinelli e così è stato. Ho sempre riconosciuto che è stato realizzato un lungomare bellissimo ma poco fruibile per la pavimentazione sconnessa. Con l’utilizzo della pietra levigata abbiamo colmato questa lacuna. Un plauso va fatto all’architetto Farnush, perché la qualità del risultato è apprezzata il merito è suo.

«A lui – ha aggiunto il primo cittadino – darò l’incarico di proseguire con i prossimi 2 km chiedendogli di avere il coraggio di osare di più, di cambiare e innovare, poiché questa è una città che deve guardare avanti senza timori. Dobbiamo sapere intercettare il nuovo che avanza per essere un passo avanti alle altre città che sono nostre concorrenti nel settore turistico. Insomma, dobbiamo trovare motivi validi per far venire la gente a San Benedetto».

Piacevolmente colpito dal nuovo arredo del lungomare anche il vescovo Gestori che ha espresso l’auspicio che l’opera venga al più presto completata: «Le cose belle piacciono ma non basta solo questo. Possono aiutare a renderci più ricchi dentro poiché ci aiutano a capire che la bellezza ti prende, prende chi ci sta accanto, e allora è possibile la collaborazione, una fraternizzazione e un rispetto reciproco. Spero che quanto è stato fatto aiuti la città e quanti verranno a sentirsi più collaboranti e fraterni insieme. Mi auguro anche che si realizzi al più presto anche il resto del lungomare».