ASCOLI PICENO – E’ stato rinviato al 17 settembre il processo con rito immediato a carico di Marco Ahmetovic, il rom che il 23 aprile scorso, ubriaco, falciò ed uccise ad Appignano con il suo furgone quattro giovani del posto, Eleonora Allevi, Alex Luciani, Davide Corradetti e Danilo Traini, che stavano andando in scooter a Castel di Lama.
Il giudice Emilio Pocci si è riservato di decidere se accogliere o meno la richiesta di patteggiamento avanzata dal legale di Ahmetovic, che prevede una condanna a 3 anni e sei mesi per l’omicidio colposo plurimo, più altri sei mesi per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e un mese di arresto per la guida in stato di ebbrezza.
Contro il patteggiamento, il parere negativo del pm Carmine Pirozzoli. Le famiglie di tre dei quattro ragazzi si sono costituite parte civile, tranne i parenti di Alex Luciani che agiranno solo in sede civile. L’assicurazione del furgone, intestata alla madre di Ahmetovic, ha messo a disposizione un massimale unico per il risarcimento dei danni pari a 750 mila euro.
I legali delle parti civili hanno invece presentato istanza affinché il massimale sia riconosciuto ai familiari di tutte e quattro le vittime. Alla richiesta si è associato anche il difensore del rom Felice Franchi.
Il processo si era aperto questa mattina al Tribunale di Ascoli in un clima di grande tensione: «Assassino…assassino, devi marcire in carcere!» hanno gridato i familiari delle giovani vittime all’ingresso in aula di Amhetovic. A lanciare insulti contro l’omicida, anche Leonardo, il fratello di Eleonora Allevi, miracolosamente scampato alla strage nonostante le numerose ferite riportate nell’incidente. Con le stampelle, ha minacciato Ahmetovic, mentre altri inveivano all’indirizzo del difensore del rom, l’avvocato Felice Franchi.
Qualcuno, tra le cinquanta persone che assistevano al processo, ha anche tentato di forzare il cordone di polizia e carabinieri per avvicinarsi al rom ma le forze dell’ordine sono riuscite ad evitare ogni contatto. Il giudice Pocci ha più volte paventato di far svolgere il processo a porte chiuse, anche per la stampa. Gli appignanesi, pur sconvolti di rabbia, hanno mantenuto un grande autocontrollo pur di essere presenti in aula.
A creare ulteriore tensione in aula le parole di una giovane nascosta tra i familiari delle vittime, che si è rivolta così all’imputato: «Marco ti voglio bene. Siamo andati a scuola insieme, ti ricordi?» Subito si è scatenato un parapiglia: Filippo Allevi, padre di Eleonora, si è scagliato contro la ragazza pensando che fosse una parente del rom, poi tutto si è ricomposto a fatica mentre la giovane è fuggita via.
«La colpa è dello Stato e delle istituzioni. Gli incidenti possono capitare ma questo caso è diverso: Ahmetovic era un pericolo costante». Così Giuseppe Antolini, zio di Alex Luciani, una delle quattro vittime della strage, aveva detto ai giornalisti, in una pausa della prima udienza del processo.
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Quanto ai giudici ed avvocati, preferisco non pronunciarmi, aspettiamo a vedere che coraggio hanno. Basta con gli articoli di leggi amiche dei delinquenti…
Perché l'omicidio è colposo?
Perché era ubriaco e non in se?
Prima di ubriacarsi non sapeva che dopo aver bevuto non sarebbe stato in condizione di fare nulla?
Prima di bere la consapevolezza ci DOVEVA essere.
L'omicidio non è colposo, ma premeditato!
Non dico questo perché l'imputato è un ROM, perché l'avrei detto di chiunque.
E' ora che tutti si predano le proprie responsabilità.
E' ora che tutta la società si assuma le proprie responsabilità nel cambiare il giudizio su tali fatti.
La franzoni e' stata plurigiudicata colpevole, ma non ha pagato niente…
Senza dubbio quello degli ubriachi al volante è un problema gravissimo che spesso crea immani tragedie. Di certo quella di Appignano è una delle più brutte vicende degli ultimi anni, sia per la gravità dell’accaduto, sia per la speculazione politica che ha portato. Mi piacerebbe, però, che tutti i mezzi d’informazione dedicassero in una sorta di “par condicio” pari attenzione a fatti sostanzialmente analoghi. Ad esempio, solo pochi giorni fa due immigrati, un rumeno e un senegalese, sono morti sulla ss16 di Martinsicuro travolti, in due incidenti, da cittadini italiani. Di questo non hanno strillato i giornali nazionali e neanche… Leggi il resto »
ha ragione Daniele Primavera quando ribadisce che l'assassino al volante è tale qualsiasi sia la sua nazionalità. E' anche vero però che il caso di Appignano ha avuto tanto risalto perchè ha visto come tragici protagonisti da un lato l'intero popolo di un piccolo Comune e dall'altro una comunità che in quel paese ci è arrivata da straniera, ci ha vissuto da straniera e da straniera infine ne è scappata… E in particolare un povero disgraziato che vivrà sempre con il peso tremendo dell'atrocità che ha compiuto….. Uso volutamente la parola "straniera" (nel senso che, se non ricordo male, è… Leggi il resto »
…in fin dei conti sostieni quanto ho detto: "ad Appignano, però, c'è stata un'intera comunità che è stata violentata dentro casa propria", e quindi i morti di appignano valgono – e scuotono – più di due vite di immigrati ammazzati da italiani, che non sono morti a casa propria ma "a casa di altri". Perchè, appunto, essendo "altro da noi", stranieri come dici tu, meritano solo qualche riga e pochissima considerazione. Mentre invece l'autista, che non è "altro da noi", cioè italiano, merita comprensione: nonostante l'ubriachezza sarà stata colpa della scarsa illuminazione. Due pesi e due misure, dunque. Tutto il… Leggi il resto »
io ribadisco un concetto semplicissimo ma fondamentale: se la gente invece che venire in italia per ubriacarsi ci venisse per lavorare, forse episodi del genere non succederebbero.
Come dice Primavera però ci vuole "par condicio" fra immigrati e indigeni:a parità di responsabilità è importante allora precisare che l'unica differenza è che gli indigeni non fanno migliaia di Km per venire qui a fare danni…
esatto: così come gli "indigeni", come li chiami tu, non fanno migliaia di km per venire qui a morire tranciandosi una gamba sotto la macchina di un sant'egidiese ubriaco che però "sicuramente non ha visto per la scarsa illuminazione".
Sig. Primavera, lasci perdere i casi particolari, altrimenti non si finisce più, perché ce ne sono mille e mille, ma dobbiamo guardare i numeri, quelli non guardano il colore della pelle e nemmeno il passaporto, ed i numeri dicono che in Italia, circa l’8% della popolazione è composta da “stranieri” (rubo la definizione al Sig. Panichi), più o meno regolari, e circa 2/3 dei reati commessi sul Territorio Nazionale sono commessi da questo 8%. Punto. Il resto, Sig. Primavera, sono chiacchiere da Bar quando sventolate la bandiera del razzismo sotto il naso al primo che prova a contraddire Voi della… Leggi il resto »
Al di là del fatto che questo non c'entra proprio niente con quanto ho detto negli interventi precedenti, non mi sottraggo al confronto. Vogliamo parlare di statistiche? facciamolo. Come dice lei, senza guardare il colore della pelle o la provenienza delle persone. Se Lei mi parla di borseggi, rapine, furti, non c'è alcun dubbio: la sua statistica regge. Però io diffido della statistica. Come recita un celebre proverbio, la statistica è quella scienza che dice che se io metto la testa nel frigo e i piedi nel forno mediamente sto bene… Allora mi piacerebbe che lei mi dicesse quanti immigrati… Leggi il resto »
Come direbbe il mio Prof di Italiano, “Lei mi va un po’ fuori tema”. Sig. Primavera, non credo che alle mamme di Appignano interessi molto delle sue disquisizioni su corruzione, bancarotta, frigoriferi, 2000 euro al mese. Purtroppo, sono “borseggi, rapine, furti, violenze” che interessano a loro ed anche a noi, e che si racchiudono in 2 parole “sicurezza e legalità”. Integrati non ci si nasce, Sig. Primavera, ma ci si diventa (se lo si vuole), come lo sono diventati i nostri antenati che Lei ricorda, che certamente non si andavano ad ubriacare negli States per poi ammazzare con un furgone,… Leggi il resto »