SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A seguito della scarsa nevosità che ha caratterizzato l’inverno, e alla conseguente diminuzione di circa il 20% della portata delle sorgenti idriche che riforniscono il territorio, il servizio Ciip spa (“Cicli integrati impianti primari”, ex Consorzio idrico) ha attivato il livello di allarme “codice rosso” nella distribuzione delle risorse.
È stato dunque costituito un “comitato di gestione della crisi idrica” per il coordinamento dei vari gruppi di lavoro interdisciplinari interni e per fornire informazioni a tutti i soggetti interessati. Sono inoltre stati presi provvedimenti come la chiusura delle fontane monumentali senza ricircolo, la chiusura progressiva delle fontane pubbliche in zone agricole, non facilmente controllabili, la limitazione delle fontane pubbliche nei centri abitati e il costante monitoraggio del consumo delle stesse e degli idranti antincendio, la progressiva entrata in funzione di tutti gli impianti di soccorso disponibili sul territorio (pozzi di Capodacqua, Sorgente Clover, Pozzo di Carassai, Pozzo di Campofilone, Campo Pozzi di Santa Caterina), l’intensificazione delle attività di ricerca delle perdite occulte, una campagna di sensibilizzazione per un uso corretto dell’acqua e vigilanza per la repressione degli usi impropri. Nel prossimo futuro si potrebbe arrivare alla chiusura dei serbatoi nelle ore notturne.
Tra i consigli per risparmiare l’acqua, la Ciip raccomanda di prediligere la doccia al bagno, di innaffiare le piante con l’acqua con cui è stata lavata la frutta e la verdura, di lavare i piatti utilizzando anche l’acqua di cottura della pasta (ottimo sgrassante), di riparare tempestivamente rubinetti che perdono, di innaffiare i giardini di sera quando il sole è calato e l’acqua evapora più lentamente, di utilizzare lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico, di applicare ai rubinetti i frangigetto aeratori, che miscela l’aria e riduce il consumo di acqua fino al 60%.
Le sorgenti di riferimento sono quelle di Foce di Montemonaco (che alimenta l’acquedotto dei Sibillini), Pescara-Capodacqua (acquedotto del Pescara), Sassospaccato di Montegallo (acquedotto del Vettore). San Benedetto è servito per il 70% dall’acquedotto dei Sibillini, per la restante parte dal Pescara. Info: 0736.272211, oppure www.ciip.it
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Penso a quanta gente acquista l'acqua quando gli arriva dentro casa, ai ristoranti che non passano quella del rubinetto perché non fa "chic". Gran parte di quest'acqua se ne va per usi che non sono alimentari e non tutti gli usi alimentari necessitano, comunque, di questo tipo di acqua (basta pensare alla cottura): potabile si, ma non oligominerale. Sono dell'opinione di interrompere la fornitura di quest'acqua presso le abitazioni, bar, ristoranti … (tutti insomma). Questo tipo di acqua solo dalle fontane, oppure dotare gli appartamenti di un ulteriore rubinetto da affiancare a quello esistente (come nelle vecchie case coloniche). Non… Leggi il resto »
onestamente non capisco le considerazioni del signor marucci: che relazione puo' avere la forte crisi idrica con l'utilizzo dell'acqua minerale????le conseguenze negative di questo spropositato numero di litri d'acqua che viaggia imbottigliato in migliaia di tir, è quello di aumentare il trasporto su gomma e l'aumento dello smog(ma qui' entra in gioco la politica che non vuole incentivare il trasporto su rotaia). Se anche per ipotesi, questo possa influire sull'ambiente e sulla crisi idrica, la soluzione non sarà certo chiudere le forniture nelle abitazioni o creare ulteriori rubinetti che bene non si capisce da dove possano attingere acqua .non serve… Leggi il resto »