GROTTAMMARE – Dopo quattro anni il Grottammare dovrà davvero dire addio alla serie D? Nessuna novità dopo lo sfogo, l’ennesimo, del presidente Amedeo Pignotti (cliccate QUI). Tutto sembra tacere.
Il sindaco della Perla dell’Adriatico Luigi Merli aspetta ancora di parlare di persona con il patron biancazzurro: «E’ fuori per lavoro, spero di riuscire a incontralo quanto prima per tentare di risolvere questa situazione».
C’è tempo fino alla prossima settimana: se entro il 12 luglio infatti la squadra non verrà iscritta, gli sportivi grottammaresi dovranno dire addio a una categoria, la serie D, nella quale i biancazzurri giocano da quattro stagioni consecutive.
IL PINO ANIELLO PENSIERO «Non credo che nessuno farà niente per il Grottammare», sintetizza, in tono polemico, il direttore sportivo biancazzurro. «Il tempo sta stringendo e non mi pare che ci sia qualcuno intenzionato a dare una mano al presidente. E’ un film già visto».
Aniello torna indietro col pensiero di oltre dieci anni: «Quando Pignotti, nel ’96, prese la società, ricordo che l’allora presidente Franco Di Carlo, dopo appena due stagioni in Seconda Categoria, voleva mollare tutto. Il motivo? Il disinteresse della città e dell’ambiente in generale. Se non fosse stato per Pignotti…».
E fu la fortuna del Grottammare. «I suoi meriti sono innegabili: la società ha vissuto gli anni più belli della sua storia, portando alla ribalta delle cronache l’intera città, con un conseguente vantaggio anche in termini di ritorno d’immagine e quindi turistici. E non dimentichiamo che in questi ultimi dieci anni cose egregie sono state fatte anche dal settore giovanile, che ha sfornato tanti giocatori che hanno aiutato la scalata alla D della prima squadra: da Deogratias a Traini, da Binari a Coretti, da Bollettini a Trevisani, da Carboni a Vinciguerra. Senza tralasciare i vari Pasquini, Assenti, Di Salvatore e, mi spingo più indietro negli anni, Oddi, Baggio, Pignotti e Bucchi».
Torniamo al presente: che succederà? «Ripeto: non vedo chi possa subentrare a Pignotti. Se dovesse davvero aver deciso di non iscrivere la squadra dobbiamo solo sperare che qualcuno avrà la voglia di fare ripartire il Grottammare almeno dalla Promozione. Se dovessimo ricominciare dalla Terza Categoria, con l’altra squadra della città, il GDM, che è già in Seconda, non so quanto senso avrebbe».
E Aniello che farà? «Se lascia il presidente mi faccio da parte anche io. Non so se accetterei eventuali proposte da ipotetici acquirenti».
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Se già nel '96 nessuno era interessato al Grottammare, Pignotti sapeva bene cosa lo attendeva… ragion per cui non può mollare adesso. Se non vuole spendere soldi faccia una squadra di giovani col rischio di retrocedere, ma non faccia fallire il Grottammare! Non distrugga ciò che lui, meritoriamente, ha creato.
non ci lasciare Pignotti!!! resta Aniello!!! ma non avete ancora capito che non gliene frega niente a nessuno?? Il Sindaco aspetta che Pignotti ritorni da un viaggio, non è vero, Pignotti sta a Grottammare, se il Sindaco ci vuole parlare nulla di più facile, basta andare nel suo ufficio o a casa sua o si telefonano, è semplice no??? se non ci vuole parlare è un altro discorso. il punto però è un altro: se nessuno corre in aiuto di Pignotti forse il problema “squadra calcio Grottammare in serie D” non è sentito e allora il problema non esiste veramente.… Leggi il resto »
La mia riflessione è sul fatto che queste vicende sono cicliche: un presidente porta in alto una squadra (l'esempio della Fermana è abbastanza calzante), i primi anni vince, poi la squadra si "stabilizza" in una categoria… non ci sono più gli stimoli iniziali… il presidente si stufa, visto anche che la piazza non risponde in modo adeguato alla categoria, e decide di cedere la squadra, ma non c'è nessun acquirente. La squadra fallisce. Questa cosa accade molto di frequente nel calcio, troppo… perché secondo me sono sbagliate le premesse: porto una squadra in alto, in modo che la squadra avrà… Leggi il resto »