SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Due episodi (uccisione di un imprenditore toscano e agguato ad un religioso) accaduti in Brasile negli ultimi giorni possono essere collegati alla brutta avventura vissuta da quattro sambenedettesi circa sette mesi? Quando a Bahia il 23 novembre 2006 hanno rischiato la vita in seguito ad un assalto da parte di quattro “banditi”.

Questi i fatti: i quattro si trovavano in Brasile dove hanno una multiproprietà quando, tornando nelle proprie abitazioni, furono affiancati da un’auto dalla quale, dopo aver impedito loro di proseguire, due uomini (presumibilmente di nazionalità brasiliana) di cui uno armato, salirono nell’auto dei malcapitati e li costrinsero sotto minaccia a sedersi nei sedili posteriori. Giunti in piena foresta furono denudati e lì picchiati duramente. Colpiti anche con il calcio della pistola da un bandito che continuava a ripetere in portoghese «mato tuto u mundo», cioè: vi ammazzo tutti.
Alla fine decisero di lasciarli tramortiti sul posto, dal quale soltanto la mattina dopo i quattro sambenedettesi raggiunsero un taxi per farsi trasportare in ospedale. Messa al corrente del fatto la Polizia azzardò l’ipotesi di una spedizione punitiva.
Abbiamo già riferito del fattaccio su Riviera Oggi un paio di mesi fa aggiungendo che i mandanti potevano essere italiani. L’ipotesi più credibile secondo la polizia bahiana.
Gli ultimi sviluppi sono ancora più clamorosi: interrogati (in seguito ad una querela dei malcapitati?) alcuni sambenedettesi dalla magistratura ascolana. Un fatto senza precedenti che, se risultasse vero, porterebbe a risvolti clamorosi che non farebbero certamente bene ad una comunità come la nostra, da sempre tranquilla e mentalmente lontana da “faide” o cose del genere.