SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Due commercialisti sambenedettesi sono rimasti coinvolti insieme ad altre 13 persone di varie province italiane nell’operazione “Ocean’s 15” della Guardia di Finanza di Catanzaro.
Agli indagati sono stati concessi gli arresti domiciliari. I reati su cui ora indaga la magistratura calabrese sono truffa aggravata, frode fiscale, falso ideologico in atto pubblico, riciclaggio e favoreggiamento personale.
Le indagini della Guardia di Finanza coordinate dal procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Raffaele Mazzotta hanno preso di mira un gruppo di società che avrebbero truffato l’Unione Europea ricevendo fondi per oltre 22 milioni di euro nell’ambito di un patto territoriale per il Lamentino, in Calabria. Inoltre ci sarebbero stati rimborsi Iva per un milione di euro e riciclaggio di profitti per oltre 6 milioni di euro.
Tramite il metodo della sovrafatturazione le persone coinvolte nelle indagini avrebbero documentato spese che in realtà erano solo di facciata; le società beneficiarie di contributi pubblici avrebbero poi riciclato questi soldi mediante tortuose transazioni con società estere, alcune delle quali con sede in paradisi fiscali.
Ora la magistratura avrà il compito di confermare o smentire le accuse verso i due professionisti sambenedettesi.