MARTINSICURO – Il primo consiglio comunale guidato da Abramo Di Salvatore si è tenuto sabato scorso alle 21.

Seguita da un pubblico piuttosto numeroso, l’assise civica si è aperta su questioni prettamente formali: la conferma dell’eleggibilità dei componenti del consiglio comunale, la nomina del Presidente del Consiglio e la comunicazione della nuova giunta.

Sulla nomina del Presidente del Consiglio comunale, andata a Berardo Ferri (Udc), Paolo Camaioni, di Cittattiva, ha fatto notare come il nome di Ferri fosse già presente sul sito internet del Comune già da un paio giorni, e per questo i consiglieri della formazione civica hanno deciso di non partecipare all’elezione e di votare scheda bianca, seguiti dal resto dell’opposizione.

«Non siamo stati coinvolti nella decisone – ha affermato Camaioni – e per questo abbiamo espresso il nostro dissenso presentando scheda bianca».

Dello stesso parere anche Ignazio Caputi (Unione Democratica per Martinsicuro e Villa Rosa), il quale ha rincarato la dose: «Se la maggioranza rispecchia il 38% della popolazione votante – ha affermato il professore – le forze di opposizione nel complesso raggiungono il 62% dei cittadini. Il presidente del Consiglio è una figura istituzionale che ha il compito di assicurare il corretto svolgimento delle riunioni consiliari. Non pretendevamo che fosse incaricato un esponente della minoranza, ma ci saremmo aspettati come “atto di cortesia” almeno di essere consultati prima che si decidesse la nomina. Sarebbe stato un modo per distendere ulteriormente i rapporti con l’opposizione e per mettere in pratica i propositi tanto sbandierati appena vinte le elezioni, e cioè che l’amministrazione di Di Salvatore avrebbe instaurato un sereno rapporto di collaborazione anche con la minoranza. Speriamo che non siano state solo dichiarazioni di circostanza».

Ma sabato sera altre questioni sono state sollevate dall’opposizione: i tre capi-gruppo (Paci, Camaioni, Caputi) hanno fatto notare come l’assegnazione tutta “al maschile” dei vari assessorati va contro l’articolo 38 dello statuto, che sancisce il rispetto della parità fra uomini e donne.

«Ho apprezzato il tentativo di rinnovamento nella composizione della giunta – ha proseguito l’esponente di Cittativa – ma allo stesso tempo devo esternare anche qualche riserva riguardante alcune nomine. Ad esempio alcune deleghe sono state assegnate sulla base dell’appartenenza partitica a consiglieri che hanno ottenuto meno voti rispetto ad altri candidati più giovani, che invece hanno portato alla lista di Di Salvatore un cospicuo numero di preferenze. E anche il fatto che il sindaco si sia riservato le deleghe al Bilancio e al Personale mi lascia piuttosto perplesso. Le deleghe al Volontariato e alla Protezione Civile, poi, sembrano un po’ forzate, quasi un atto riparatore nei confronti dell’assessore Marcelo Monti dell’Udc».

«Ad ogni modo noi di Cittattiva – continua Camaioni – saremo sempre vigili ed attenti sull’operato della maggioranza e attueremo “un’opposizione non barricadera”, mirata a salvaguardare gli interessi dei cittadini».

Durante la seduta consiliare è stata eletta anche la Commissione Elettorale, composta da Stefano Ciapanna (Cittattiva), Antonio Di Tommaso (Fi) e Giacinto De Luca (An). Supplenti: Romano Antonini (Il tuo Domani), Marcello Monti (Udc), Gianni Testasecca.(indipendente)